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POLITICA

Landini: non è una manifestazione di parte, difende la democrazia di tutti

Sindacati in piazza a Roma: "Mai più fascismi"

La manifestazione è stata indetta, unitariamente, dopo l'assalto di sabato scorso alla sede della Cgil, considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia. Bombardieri: "siamo in 100mila. Sbarra: "Via le forze neofasciste"

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Piazza San Giovanni piena di gente per la manifestazione nazionale 'Mai più fascismi' indetta dai sindacati dopo l'assalto alla sede della Cgil di sabato scorso. Sul palco sono intervenuti  i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e tre interventi di lavoratori e pensionati iscritti alle organizzazioni sindacali. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan "Mai più fascismi: per il lavoro, la partecipazione, la democrazia", è stata indetta unitariamente dopo l'assalto di sabato scorso alla sede della Cgil, considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia.  Decine le adesioni di associazioni, movimenti e partiti, da Pd a M5s e Leu, Azione, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. La coalizione di centrosinistra ha risposto presente all'appello della Cgil per la manifestazione.  Si sono fatti vedere i ministri, del Lavoro, Andrea Orlando, della Cultura, Dario Franceschini, della Famiglia Elena Bonetti, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il candidato sindaco di Roma, Roberto Gualtieri il fondatore di Libera, Don Ciotti. Quindi il leader del M5s Giuseppe Conte e quello del Pd Enrico Letta. In piazza San Giovanni, anche la delegazione di Italia Viva, guidata da Teresa Bellanova. Nessun esponente del centrodestra presente. Presidiato il centro di Roma è presidiato, sorvegliati non solo i palazzi istituzionali, ma anche una serie di obiettivi ritenuti sensibili come anche cantieri edilizi che si trovano nell'area, palazzi occupati e sedi dei sindacati. Sotto la lente delle forze dell'ordine, inoltre, la sede di Casapound che si trova a poche centinaia di metri dal percorso del corteo. Secondo la stima dei sindacati sono duecentomila le persone che hanno preso parte alla manifestazione. Secondo fonti della Questura sono state circa 60 mila le persone in piazza San Giovanni. Sono circa 700 gli agenti delle forze dell'ordine impiegati per garantire la sicurezza, in piazza e a protezione degli obiettivi sensibili, oltre al personale in borghese.

Landini: manifestazione difende democrazia di tutti. Questa piazza parla a tutto il Paese 
"Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni, sottolineando la grande partecipazione alla manifestazione e che"tanti sono ancora fermi alla stazione Anagnina e non sono riusciti ad essere qui". Questa "non è solo una risposta allo squadrismo fascista, è qualcosa di più: questa piazza rappresenta tutta l'Italia che vuole cambiare il Paese, che vuole chiudere la storia della violenza politica. Essere antifascisti si è per garantire la democrazia di tutti e i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale". E "noi vogliamo essere protagonisti del cambiamento", rimarca.
"Manifestazione di parte? No questa è una manifestazione che difende la democrazia di tutti", ha detto Landini all'avvio della manifestazione. "L'attacco alla Cgil, l'attacco al sindacato, è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno, ma per difendere la democrazia per estendere la democrazia nel nostro paese e in Europa".  Il segretario generale della Cgil, dal corteo, ha poi detto "ringrazio la ministra degli Interni Luciana Lamorgese per il lavoro svolto e le forze di polizia".
Landini, parlando dal palco di piazza San Giovanni, chiede a Governo e Parlamento che "le forze che si richiamano al fascismo e che usano violenza devono essere sciolte. Questa piazza chiede atti concreti e non chiacchiere o impegni. Dalla solidarietà si deve passare all'azione concreta". Il segretario della Cgil ha detto che "è il momento che lo Stato dimostri la sua forza democratica nel far applicare le leggi e la Costituzione".  

"Voglio ringraziare e mettere a conoscenza tutti voi di una cosa bellissima. Poco dopo la notizia dell'assalto abbiamo avuto una reazione di tutti i sindacati europei e mondiali senza precedenti. Non solo hanno espresso la loro solidarietà ma c'è stata la mobilitazione, in Spagna, Belgio e Brasile. Perché hanno pensato che se attaccano la casa del lavoro in Italia attaccano la casa del lavoro di tutti noi", ha detto Landini. "Vogliamo la verità su Regeni", ha detto poi il segretario generale della Cgil. "C'è un primo atto che chiediamo, che il governo faccia, con l'appoggio di tutto il Parlamento: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all'azione concreta", ha aggiunto. E sulla vicenda Ita, Landini ha detto "Con soldi pubblici si dà vita a una società e sta avvenendo una cosa che non va bene. Chi su mandato Governo sta usando soldi pubblici sta mettendo in discussione l'esistenza del contratto nazionale di lavoro. Dice di lavorare a metà diritti e salario. Il Governo intervenga, non è accettabile. Quei lavoratori sono pronti a fare sforzi e sacrifici, ma non può passare l'idea che il problema sono i salari e i diritti".  Sulla sicurezza sul lavoro il segretario della Cgil ha detto: "C'e' bisogno di un grande cambiamento. E' necessario rimettere al centro un piano straordinario per lavoro e occupazione, presupposti per nuovo modello di sviluppo e la giornata di oggi contro i fascismi è la giornata per la democrazia e il lavoro, sono due facce della stessa medaglia. Oggi abbiamo una quantità di risorse europee senza precedenti, il problema non è solo come si usano quelle risorse, ma che si usino bene. Si deve creare lavoro sicuro e stabile. I morti sul lavoro sono una strage che non possiamo permetterci. Finalmente è stato fatto un decreto per le aziende che non rispettano le regole, ma il punto è prevenire. La salute e la sicurezza diventino vincolo, non costo".




Sbarra: risposta forte, mondo lavoro è argine. Governo sciolga subito movimenti neofascisti
Quella di oggi è una "giornata importante per una risposta forte, unitaria contro fascismi, estremismi, derive antidemocratiche. Un presidio forte, una mobilitazione necessaria". Così il leader della Cisl, Luigi Sbarra. "Portiamo in piazza le ragioni del lavoro, della partecipazione, valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Repubblica - ha detto - il mondo del lavoro sarà come sempre un'argine". Sbarra ha aggiunto che serve "un cammino di condivisione, partecipazione, confronto e dialogo. Dobbiamo abbassare i toni e far prevalere la responsabilità. C'è un Paese da ricostruire. La piazza di oggi chiede al Governo di aprire un confronto per discutere delle riforme, dal lavoro al fisco e alle pensioni", ha detto ancora. "Tante volte le nostre bandiere, di Cgil, Cisl e Uil, si sono ritrovate a sventolare insieme a Piazza San Giovanni in momenti difficili e drammatici della nostra storia, come nel giorno del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione della scorta da parte delle Br, ha detto Sbarra. "Si proceda velocemente allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neonaziste. L'arco parlamentare e costituzionale sia unito e deciso. E' un passo doveroso", ha aggiunto. "Oggi siamo qui nel giorno del rastrellamento del ghetto di Roma e mandiamo a Liliana Segre la nostra più forte vicinanza e solidarietà", ha detto ancora Sbarra. Sui vaccini il segretario generale della Cisl ha detto: "La campagna di vaccinazione ci porterà fuori dal tunnel, cosa si aspetta a mettere in campo un provvedimento" che lo renda obbligatorio?  E' grave che governo e Parlamento non l'abbiamo ancora fatto per mera convenienza politica per nascondere evidenti contraddizioni nella maggioranza. E' grave che per non affrontare queste asimmetrie si siano scaricate tensioni sul mondo del lavoro". Il mondo del lavoro esprime "ogni giorno responsabilità. Lo abbiamo visto ancora ieri, nella prima giornata del green pass esteso nei luoghi di lavoro. Più di qualcuno ha cercato di soffiare sul fuoco. Lavoratrici e lavoratori hanno risposto dando l'ennesima prova di senso civico". 

"Investimenti, lavoro, coesione, partecipazione. Se non ora, quando? Questo è il momento. Qui sta il Patto che vogliamo. Un grande accordo tra sindacato, istituzioni e impresa". Così il segretario generale della Cisl,Luigi Sbarra, parlando dal palco della manifestazione in piazza San Giovanni, rilancia anche la concertazione. "Per uscire dalla crisi manca ancora un tratto di strada, il più difficile, il più importante, quello in cui non sono permessi errori. Riusciremo se lo percorreremo insieme. Caro Governo: insieme. Senza fasi alterne - dice - senza stop and go. Con un nuovo metodo, autenticamente partecipativo. Con un dialogo sociale strutturato, che non si limiti a incontri puramente informativi". Sbarra parla, tra l'altro, della necessità di abbassare le tasse per i lavoratori e i pensionati e di fare la riforma della previdenza, perché "le pensioni non sono un lusso o un privilegio, ma sono un diritto. Non c'è solo la sostenibilità economica, c'è anche un problema di sostenibilità sociale".

Bombardieri, questa è piazza democratica che unisce. Siamo oltre 100mila
"È una grande giornata di democrazia". Lo sottolinea il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, da piazza San Giovanni a Roma ,per la manifestazione unitaria dei sindacati. "Mi aspettavo una grande partecipazione. È una giornata importante, qui si riafferma il principio che questo è uno Stato antifascista, che la nostra Costituzione è antifascista. Cgil, Cisl Uil hanno sempre difeso questi principi e valori. Lo faremo anche oggi. Non ci faremo intimidire da aggressioni squadriste. E "un'occasione per parlare anche di lavoro, di come ricostruire questo Paese", aggiunge Bombardieri.  "Siamo oltre 100mila",  ha detto il segretario generale della Uil, Pier Paolo Bombardieri, intervenendo alla manifestazione. "Pertini diceva che il fascismo non è un'opinione ma un crimine, in questa piazza c'è la nuova Resistenza", ha aggiunto spiegando che "Cgil Cisl e Uil sono organizzazioni antifasciste e non c'è spazio né per gli squadristi né per i violenti". Sulla vicenda Ita il leader della UIl ha detto: "C'è uno Stato in cui c'è un padrone delle ferriere che dice no al contratto nazionale. Questo avviene in un'azienda di Stato. Cosa dice? Non vi sentiamo, battete un colpo. Ricordate al padrone che in questo Paese ci sono i contratti nazionali".

"Costruiamo una società più equa, combattiamo l'evasione fiscale e al presidente del Consiglio dico: basta con condoni fiscali che sono uno schiaffo alla gente che paga le tasse. A chi dice togliamo l'IRAP, diciamo basta soldi pubblici ad aziende senza alcuna condizionalità. Rimoduliamo l'irpef e rivalutiamo la 14esima dei pensionati oltre a una legge sull'autosufficienza. Non siamo più disponibili a sopportare riforma delle pensioni a ogni tornata elettorale. Basta! Diamo certezze ai nostri pensionati. Continuiamo a sostenere che chi ha 42 anni di contributi deve andare subito in pensione al di là di età anagrafica. Cgil, UIL e Cisl uniti, da qui parte la nostra nuova resistenza". 
 "Quando c'è un incidente sul lavoro, è un attentato alla democrazia", ha detto il segretario generale della Uil, dal palco in piazza San Giovanni a Roma. "Ripartiamo dal lavoro" e "raggiungiamo l'obiettivo di zero morti", ha aggiunto. E quando ci sono incidenti sul lavoro, "quelle aziende devono essere fuori dagli appalti pubblici", chiede Bombardieri.

Infermiera Umberto I, aggressori vergognatevi!
"Sono un'infermiera dell'Umberto I, una di quelli che ha rischiato la vita per il Covid, eravamo gli eroi, gli angeli del Paese. La notte del 9 ottobre siamo stati costretti a barricarci per proteggere i nostri pazienti in seguito ad una violenta aggressione. A loro diciamo: vergognatevi! Vogliamo che la parola sicurezza non sia più uno slogan ma venga messa in pratica. Chiediamo che la sanità venga al primo posto, assunzioni da subito e stabilizzazioni". Lo ha detto Silvia, un'infermiera del Policlinico Umberto I intervenendo dal palco di Piazza San Giovanni.

Don Ciotti: fascismo nasce da democrazia pallida 
"Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione. La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata e da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto". Lo ha detto don Luigi Ciotti partecipando al corteo partito da piazza dell'Esquilino a Roma alla volta di piazza san Giovanni. "Poi c'è anche la violenza delle mafie che si alimenta a sua volta dei vuoti della democrazia, della coesione e dell'ingiustizia sociale e ambientale".