Tredici tonnellate di carta diventata inutile. Materiale d’archivio che non ha alcun interesse storico e nessuna utilità amministrativa. Semplice burocrazia diventata con il passare degli anni (tanti) carta straccia da destinare al macero. Per un costo di smaltimento non indifferente, circa 5 mila euro. Accade a Sanremo dove il Comune si trova costretto a fare spazio negli archivi e a buttare letteralmente via una lunga e voluminosa serie di documenti tenuti per anni su scaffali diventati insani e polverosi. C’è un po’ di tutto, dalle dichiarazioni di successione alle ricevute del pagamento degli stipendi, dai contratti di locazione dei fabbricati agli avvisi di accertamento relativi ai pagamenti dell’Ici. Un lungo e straordinariamente dettagliato elenco di vita degli uffici comunali e del rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione. Il via libera è stato dato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria. Ad occuparsi del «camallaggio» saranno i ragazzi della coop Coseva che si è impegnata sulla distruzione del materiale attraverso la macerazione (in pratica verrà avviato ad un centro specializzato che si occupa del processo che porta alla fabbricazione della carta riciclata). Andando a «frugare» in questa incredibilmente pesante mole di materiale da distruggere si trova davvero di tutto. 382 kg, 75 faldoni custoditi in otto metri lineari di domande di partecipazione a concorsi pubblici tra il 1964 e il 1991. 285 kg, 55 faldoni, di documenti relativi a personale del Comune andato in pensione, dai certificati di malattia per arrivare alle «pagelline» (anni dal 1950 al 2008). Una tonnellata e oltre 800 kg di mandati di pagamento fatti dagli uffici di Palazzo Bellevue tra il 1972 e l’82, cui si vanno ad aggiungere altri 1700 kg (49 faldoni) di altri mandati tra il ’97 e il 2010. Il record, in fatto di «peso amministrativo», lo hanno però le attività produttive: 73 faldoni per 3718 kg di licenze di commercio, taxi, luna park, licenze di pubblici esercizi, edicole tipografie (tra il 1980 e il 2010). Più legate al rapporto tra il singolo cittadino e la pubblica amministrazione sono le copie delle dichiarazioni di successione, 187 kg solo per quelle dal 2002 al 2010, le copie dei contratti di locazione dei fabbricati, 135 kg tra il 2005 e il 2010, copie degli avvisi di accertamento dell’Ici, oltre 400 kg dal 2001 al 2010 (sistemate in 54 scatole per un’occupazione di 12 metri lineari). Al secondo posto, 3470 kg di carta sistemata in 769 raccoglitori ad anelli , si cono utenze cessate della Tari e documenti vari di Iciap, Tarsu (1989/2010).Il «lotto» che pesa di meno è quello delle pratiche di condono di aree fabbricabili: 75 kg di documenti sistemate in dieci scatole (ma si tratto solo degli anni 2004/2005). La normativa ha disposto che vengano conservati solo i ruoli degli stipendi, i bilanci preventivi e i conti consuntivi. Poi, con un timbro della Sovrintendenza, tutto sarà «carta passata». Con un mandato di pagamento a 5 mila euro che andrà concervato. — © RIPRODUZIONE RISERVATA