Soggetti dagli 80 anni di età, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani e, in un momento successivo, gli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi, a partire dai 60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione a infezione. Sono le categorie cui verrà somministrata la terza dose di vaccino anti-Covid. Lo indica la nuova circolare del ministero. 

«Diamo subito più protezione ai più fragili e a chi lavora nei presidi sanitari» ha commentato il Ministro Roberto Speranza lasciando Siena dove ha partecipato ad una iniziativa con Enrico Letta. 

In linea con quanto evidenziato dal Cts, la strategia di somministrazione di una dose “booster” «potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie». Lo precisa la nuova circolare del ministero della Salute. Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario, «sarà per ora possibile utilizzare come dose booster - si sottolinea - uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Pfizer e Moderna). La dose "booster" va somministrata dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.

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