Il potere della leggerezza (e come farlo proprio)

Se non la si possiede, si apprende. La leggerezza è uno stile di vita che libera dai pesi e tiene vivo il desiderio. Si alimenta di esercizi quotidiani ed è ancora più vera se condivisa con un compagno di leggerezza
Il potere della leggerezza

Vivere con leggerezza significa avere la capacità di dilatare il tempo. Quel tempo che è dimensione interiore personale, da impiegare come Esprit de Finesse, nutrimento per l'anima e il cuore. Vivere con leggerezza significa riappropriarsi del sé, planando dall'alto con quel sano distacco che consente di attraversare il dolore rimanendo indenni. Leggerezza significa togliere peso, in un'accezione che non può che essere sana per il corpo e per la mente. Se non si possiede, la leggerezza si impara ed è una possibilità bellissima. «A qualcuno appartiene da sempre, per carattere o per abitudine, per altri invece è un’arte da apprendere e praticare, in nome della quale esercitarsi: l’arte del togliere i pesi superflui all’esistenza, la capacità di farsi scivolare addosso le fatiche, la possibilità di imparare a sostenere i pesi di cui l’esistenza ci carica», scrive Laura Campanello, analista ad orientamento filosofico (Abof), life coach e consulente pedagogica nel suo nuovo libro «Leggerezza. Esercizi filosofici per togliere i pesi all’esistenza e vivere in pace» (Bur, Rizzoli).

In un'epoca in cui siamo attratti da parole belle, cariche di positività come resilienza, speranza, felicità, trascendenza ecco che «leggerezza» offre forse l'approccio più armonico e completo dell'esistenza proprio perché le comprende tutte: «Se la resilienza, per esempio, presuppone un atteggiamento di dimostrazione di forza, la leggerezza offre la possibilità di costruirsi un orizzonte desiderabile. Leggerezza è il nudo piacere di vivere, è un atteggiamento di curiosità e consapevolezza che genera desideri e alimenta la trascendenza», dice Laura Campanello.

LEGGEREZZA PER SAPER VIVERE IL DOLORE

Apprendere a vivere con leggerezza significa «stare (meglio) nei propri panni, ritrovare il gusto della meraviglia, riposizionarsi su cosa è essenziale: immaginiamo di fare economia di tempo e di sforzi per investire energia solo nelle cose che hanno un senso per noi». E la vita migliora, anche di fronte al dolore: «Leggerezza è sollievo e cura di sé, è quella capacità di riconoscere ciò che è sottile e vitale anche di fronte al dolore. Vivere con leggerezza non è negare o fuggire dalla sofferenza, ma saper riconoscere ciò che è lieve anche nelle situazioni difficili».

PERDERE PESO CON LA DIETA FILOSOFICAGuardare le cose dall'alto è un esercizio filosofico che arriva dell'antichità, là dove pensiero ed esercizio non erano mai separati. La dieta filosofica non è fatta di cibo ma di pratiche, «che mantengono consapevoli e lucidi, leggeri e liberi, magari addirittura felici. Proprio perché orientano e sollecitano la ricerca di ciò che è vitale, essenziale, bello e insostituibile nella propria routine».

La prima cosa da fare è iniziare a prendersi del tempo «da dedicare a qualcosa che piace interrompendo il flusso che lascia senza respiro. La leggerezza non è connessa al dover fare qualcosa per forza o perché misurabile come una performance, è un invito ad attività apparentemente inutili ma in grado di generare pensieri positivi. È un modo di sorvegliare come sta la nostra anima e per assicurarci che rimanga sempre appassionata alla vita».

ESERCIZI FILOSOFICI

Nel concreto sono pratiche di analisi coscienziale che impongono attenzione al tempo presente. «Oggi sono tutte cose che ci evocano le filosofie orientali, ma che erano molto diffusi tra i presocratici. Per esempio, la scrittura del diario era un modo per riportare alla mente le regola della scuola filosofica di appartenenza. La scrittura è il mezzo attraverso cui veicolare le proprie norme di vita, che dobbiamo darci nonostante le infinite possibilità cui siamo esposti. Solo l'atto di giustificare le proprie scelte permette di capire quali sono i valori che guidano la propria esistenza. La scissione tra ciò che si pensa e ciò che si mette in pratica è lo scarto tra felicità e sofferenza», spiega Campanello.

LA LEGGEREZZA VA CONDIVISA

Siamo essere relazionali e per essere davvero leggeri dobbiamo trovarci un compagno di leggerezza: «La leggerezza solipsistica non esiste, è un modo di vivere che ci si regala a vicenda».

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