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Boxe, Usyk fa il match capolavoro: batte Joshua e conquista il titolo mondiale dei pesi massimi

Un sinistro di Usyk al volto di Joshua (reuters)
Allo stadio del Tottenham, davanti a 62mila spettatori, eccezionale prestazione dell'ucraino, che pur provenendo dalla categoria inferiore batte ai punti con verdetto unanime il pugile di casa detronizzandolo
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Il capolavoro di Oleksandr Usyk. L'ucraino è il nuovo campione del mondo dei pesi massimi: si prende le cinture Wba, Ibf e Wbo. Non è bastato ad Anthony Joshua l'incitamento dei 62mila dello stadio del Tottenham: l'inglese ha finito il match appoggiato sulle corde, stanco e con lo sguardo perso del vuoto, contando gli istanti che mancavano alla fine dell'ultimo round, raccogliendo le energie residue per non farsi sopraffare dal finale imperioso del 34enne ucraino. Ha finito in piedi il ragazzo di Watford con il sangue nigeriano nelle vene, ma i giudici non gli hanno dato scampo: 117-112, 116-112,115-113, a nostro avviso l'ultimo è il cartellino più equilibrato. Ma mai come in questo caso, è la sostanza più che la forma quella che conta. "Il match è andato esattamente come pensavo, ci sono un paio di momenti in cui Anthony ha colpito duro, ma ero pronto per affrontare i suoi colpi. Forse potevo vincere anche per ko, ma ho mantenuto fede al piano tattico, che era quello di portarlo alla distanza e vincere ai punti - le prime dichiarazioni del pugile ucraino-. Oggi è il dodicesimo anniversario del mio matrimonio, sono felice anche per questo"

Usyk succede ai fratelli Klitschko

Usyk è il terzo ucraino a diventare campione nella categoria regina dopo i fratelli Klitschko, il terzo a farlo provenendo dai massimi leggeri. Prima di lui ci erano riusciti Evander Holyfield, un grandissimo al di la della pessima recente idea di tornare sul ring a 59 anni a rimediare soldi e una figuraccia, e David Haye. Campione olimpico a Londra 2012, dove aveva battuto Clemente Russo, l'ucraino ha confemato la sua straordinaria tecnica oltre ad una grande personalità. Joshua, anche lui oro nei dilettanti ai Giochi dei 2012 (vittoria discussa contro Roberto Cammarelle), ha dal canto suo evidenziato velocità, buona boxe, ma nel contempo una fragilità della mascella e caratteriale che già gli era costata cara nella sconfitta clamorosa di New York conto il 'paffuto' Andy Ruiz. In quella circostanza AJ si era saputo ricostruire imponendosi nella rivincita. Anche in questo caso avrà la possibilità di farlo: l'organizzatore Eddie Hearn è stato chiaro, la clausola del contratto che prevedeva un rematch in caso di vittoria dell'ucraino verrà rispettata.

Per ora tramonta la riunificazione tutta britannica

Usyk, impostato in guardia destra, è partito bene con il jab. AJ comunque è sembrato sicuro e potente. Sono sensazioni eredidate dai due round iniziali. Nel terzo la prima fiammata, con un sinistro di Usyk che ha scosso l'inglese il quale, messo sul chi va la, ha speso i round successivi a cercare la distanza per far valere il suo migliore allungo. E' servito, ma non completamente: per lui altro sbandamento pericoloso nel settimo round. Cenni di riscossa nella ripresa successiva, con colpi efficaci al bersaglio grosso che comunque Usyk ha assorbito bene. Poi la la grandezza del nuovo campione del mondo, emersa negli ultimi due round: è andato a caccia dell'avversario, gli ha completamente tolto la distanza piazzando una serie che solo il gong non ha tradotto nell'atterramento di Joshua. Per Usyk è il successo n.19 in altrettanti incontri, Joshua invece è alla seconda sconfitta in 24 match.

Ora il fascinoso mondo dei massimi guarda alla sfida del 9 ottobre a Las Vegas tra il britannico Tyson Fury e lo statunitense Deontay Wilder (in paio il titolo Wbc), nel capitolo probabilmente finale della loro trilogia. Gli inglesi speravano da tempo in un derby tutto loro per la riunificazione: ma per ora il match non s'ha da fare. In attesa di sapere come la pensa Wilder, lo ha già deciso Usyk.

 

 

 

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