Cronaca

Scuola, Cittadinanzattiva: "Metà degli istituti senza certificazioni". L'impegno di Bianchi: "Con fondi Pnrr stop classi pollaio"

Scuola, Cittadinanzattiva: "Metà degli istituti senza certificazioni". L'impegno di Bianchi: "Con fondi Pnrr stop classi pollaio"
Presentato il documento dell'Osservatorio civico sulla sicurezza: "Aule sovraffollate e tre crolli al mese nell'ultimo anno scolastico. Ecco i problemi irrisolti". Il ministro: "Entro 5 anni 195 nuovi edifici"
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Pandemia a parte, come stanno le scuole in Italia? Sovraffollate (circa 17 mila le classi "fuorilegge" frequentate da mezzo milione di bambini e ragazzi), interrotte dalle elezioni (l'88% dei 61.562 seggi elettorali si trova all'interno di edifici scolastici e solo 117 Comuni quest'anno si sono aggiunti alla lista di chi li sposta altrove), in Lombardia meglio che nel Lazio, gli asili meglio degli edifici scolastici dalla primaria in su.

La radiografia sullo stato di salute della scuola, tra edilizia scolastica, classi pollaio, emergenza sanitaria e fondi a disposizione, la scatta Cittadinanzattiva nel suo XIX rapporto "Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola", che si sofferma quest'anno sui nidi, o meglio, sullo stato delle strutture che li ospitano e sugli adempimenti per garantirne la sicurezza interna anche alla luce degli innumerevoli cambiamenti organizzativi messi in atto per fronteggiare l'emergenza Covid. Un dossier preso in mano anche dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che ha annunciato riforme strutturali per la scuola, grazie ai fondi del Pnrr.

Una scuola speciale

 

Il focus sugli asili nido

Parliamo, in Italia, di 11.017 strutture tra pubbliche e private che ospitano 320 mila bambini tra 0 e 3 anni, eppure non sono ad oggi comprese dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica che è comunque ferma al 2019. Lo sforzo di Cittadinanzattiva è stato quello di raccogliere, attraverso i Comuni, le informazioni su 1.305 asili, il 12% dell'intero universo nazionale.

Negli ultimi anni l'offerta di asili nido e di servizi per la prima infanzia è in parte cresciuta: dai 22,5 posti nel 2013 ogni 100 bambini con meno di 3 anni fino ai 25,5 del 2018/19. Siamo ancora lontani però dagli obiettivi europei di 33 posti ogni 100 bambini. Con un'Italia però spaccata in due: al Centro-Nord l'obiettivo è vicino, a portata di mano, si è sotto di uno o due punti, al Mezzogiorno si arriva a 13,5 ogni 100 alunni e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni.

L'occasione giusta potrebbe arrivare con il Pnrr che prevede un piano di investimenti per asili nido, scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia con la creazione di circa 228.000 nuovi posti. 

Allo stato attuale i nidi sono più nuovi delle altre scuole: il 44% tra le strutture che hanno risposto è ospitato in edifici costruite dal 1976 in poi rispetto al 38,5% degli edifici scolastici.

Riguardo al possesso delle certificazioni relative alla sicurezza strutturale, solo poco più della metà (il 56%) possiede la certificazione di agibilità, una percentuale comunque superiore a quella degli edifici scolastici che si fermano al 42. Il certificato di prevenzione incendi è presente nel 51% dei nidi rispetto al 36% degli edifici scolastici. Meglio, ma ancora lontani dalla sufficienza.

Il documento di valutazione dei rischi e il piano di emergenza nei nidi sono presenti rispettivamente nell'82% e nel 74% dei casi, rispetto al 78% e al 79% degli edifici scolastici. Sulle prove di emergenza nel 2020-2021 solo il 52% dei nidi del campione le avrebbe realizzate, meglio comunque delle scuole dove sarebbero state disattese sia le prove di emergenza che la revisione dei Piani di emergenza a causa dell'introduzione delle regole anti Covid.

A proposito del Covid, le regioni che hanno segnalato i maggiori disservizi sono stati la Campania e la Puglia, che non hanno garantito il pieno funzionamento. 

Critico Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, secondo il quale “le evidenze scientifiche dimostrano che per minimizzare il rischio di circolazione virale nelle scuole bisogna attuare tutti gli interventi di prevenzione. Ma nel mondo reale della scuola manca una strategia di screening sistematico di personale e studenti; le regole sul distanziamento sono derogabili in presenza di eventuali limiti logistici; non sono stati realizzati interventi sistematici su aerazione e ventilazione delle aule, né sulla gestione dei trasporti; la vaccinazione, possibile solo per gli studenti over 12, è in progress e le coperture presentano notevoli differenze regionali; l’obbligo di indossare la mascherina vige solo sopra i 6 anni".

I crolli

Ma i problemi strutturali delle scuole vanno oltre la pandemia: tra il 2 ottobre 2020 e il 4 agosto 2021 ci sono stati 35 crolli in altrettante scuole: 16 nel Nord, 10 tra Sud e isole e 9 nelle regioni del centro. Praticamente tre al mese. Quattro i feriti oltre ai danni materiali agli ambienti e agli arredi e immateriali per la perdita di giornate di scuole con disagi per i ragazzi e le loro famiglie. Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità.

Le classi pollaio

E ancora: ci sono 460 mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over 25), l'Emilia Romagna (1131), la Campania (1028).

"Bisogna mettere mano in maniera strutturale al rapporto tra studenti e insegnanti - ha commentato Bianchi - e le riforme legate al Pnrr, su cui stiamo lavorando, sono il momento importante in cui governo e Parlamento dovranno definire non tanto il numero quanto l'equilibrio che in una classe ci deve essere". Limitare le classi sovraffollate ""è una priorità assoluta per garantire la sicurezza degli edifici scolastici, in particolare quelli maggiori, e la qualità dell'apprendimento: è un obiettivo che ha guidato tutto il Ministero da febbraio" ha detto il ministro intervenendo al question time della Camera. Ricordando "i 2 miliardi stanziati per un rientro in sicurezza, compresi quelli per l'edilizia scolastica leggera e l'affitto di spazi ulteriori per la didattica, distribuiti prima dell'estate" e annunciando entro il 2026 la realizzazione di 195 nuovi edifici scolastici che potranno accogliere 58 mila studenti, oltre alla riqualificazione dei vecchi per una superficie complessiva di 2,4 mld di metri quadri. Interventi
mirati per asili nido e scuole dell'infanzia. Quindi non solo emergenza, ma anche riforme e politiche strutturale".

"Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all'inaugurazione dell'anno scolastico a Pizzo Calabro, ha affermato che questo sarà un anno speciale per la scuola. Lo potrà essere, a nostro avviso, solo se le istituzioni nazionali, regionali e locali svolgeranno responsabilmente e con competenza il proprio ruolo, garantendo trasparenza nel processo, nella scelta dei progetti e negli investimenti riguardanti il sistema educativo e scolastico, e avviando processi partecipativi con tutti gli attori della scuola", dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.