Proposte per la ripartenza

Federculture: la cultura come cura

Con la Fondazione Cariplo per proporre un pacchetto di interventi: aliquota Iva generale per la cultura al 4%; detraibilità per le spese culturali come per le spese mediche; ampliamento dell’Art Bonus e finanziamenti stabili per la creatività

di Marilena Pirrelli

(vvoe - stock.adobe.com)

4' di lettura

È il libro dei sogni o una possibilità reale? La crisi e la ripartenza rappresentano un’occasione anche per il sistema cultura a patto che si cambi qualche regola. Federculture per la ripresa del settore dopo la pandemia gioca le sue carte con coraggio. Quattro le proposte in sintesi: aliquota Iva generale per la cultura al 4%; detraibilità per le spese culturali simile a quelle per le spese mediche, come già fatto da Canada e Belgio; ampliamento dell’Art Bonus; finanziamenti stabili per la creatività. Più nel dettaglio il pacchetto proposto da Federculture passa da una riforma normativa che, in modo concreto e attuabile, potrebbe incidere positivamente su tutto il comparto della cultura agendo sugli investimenti, le attività, i consumi” attraverso un’aliquota Iva generale per la cultura del 4% per gli spettacoli (di qualsiasi tipo) e per le prestazioni di biblioteche, musei, visite culturali, etc. Poi immaginare la cultura come medicina o meglio come cura, cioé prevedendo per le spese culturali una detraibilità, analoga a quella per le spese mediche “con il fine di favorire e sostenere la ripresa dei consumi culturali. In alternativa si propone un credito d'imposta per le stesse spese” spiega Andrea Cancellato, presidente Federculture, insieme a Franco Broccardi, dottore commercialista, coordinatore del gruppo di lavoro economia e cultura presso il Cndcec. Poi appare ormai improcrastinabile l’ampliamento dell’Art Bonus attestato a 560 milioni di euro di donazioni a maggio scorso, di cui 129 nel 2020: “deve diventare un incentivo al finanziamento di tutta la filiera culturale. Per questo serve una ridefinizione dei contorni di questo strumento fiscale, ampliandone l'ambito applicativo” per ora destinato a 2.055 enti registrati con 4.400 interventi, prosegue Cancellato. E, infine, finanziamenti stabili per la creatività “per dotare la cultura, attraverso il Ministero competente, di una fonte di finanziamenti costante e certa”. Per farlo, secondo Federculture, “sarebbe sufficiente da un lato rendere attuale e applicata la legge 717/49 che prevede che una quota percentuale degli investimenti in edilizia pubblica siano destinati alla realizzazione di opere d'arte, dall'altro di reintrodurre quanto previsto dalla legge 27 dicembre 2002 n. 289 che prevedeva di destinare il 3% degli stanziamenti in infrastrutture ad interventi di tutela dei beni culturali” conclude Broccardi.

Le proposte di Federculture sono state presentate nell'incontro a Milano ’La cultura oltre la pandemia’ promosso con la Fondazione Cariplo, relatori oltre a Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo, Andrea Rebaglio, vice direttore area Arte e Cultura Fondazione Cariplo, Andrea Mascetti, coordinatore Commissione Arte e Cultura Fondazione Cariplo, anche Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi, mentre era assente Lorenzo Casini, capo di Gabinetto del Ministero della Cultura.

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Il prezzo della crisi

Del resto secondo Federculture, dopo un anno e mezzo di pandemia e una crisi profonda per consolidare la ripartenza del settore servono interventi e strategie di lungo periodo per rafforzare e stabilizzare il settore cultura, superando l'emergenza. Il settore, come e più di altri nel Paese, è stato fortemente colpito dalla crisi, lo rilevano chiaramente tutti gli indicatori e i dati più recenti: nel corso del 2020 gli spettacoli dal vivo hanno registrato una diminuzione degli ingressi del 73%; le mostre culturali del 72%; i visitatori di musei e monumenti statali sono scesi del 75,6%; nel Paese sono arrivati il 54,6% di turisti stranieri in meno. In termini di consumi culturali i cittadini, la spesa delle famiglie nel 2020 è crollata a 48 euro al mese, mai così bassa, il 2,1% della spesa totale (l'intero capitolo di spesa “Cultura e ricreazione” si ferma 93 euro, erano 127 nel 2019).

La ripresa si vede

“Nel 2021 si vedono segnali di ripresa: stanno tornando i turisti che alimentano il flusso dei visitatori nei nostri siti museali, che tra maggio e luglio sono cresciuti del 155% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, a giugno la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 53%. E gli eventi culturali sono di nuovo frequentati: 153mila presenze alla Mostra del Cinema di Venezia, 30mila al Festival Letteratura e oltre 60mila al Salone del Mobile di Milano. Ma, affinché il settore si avvii effettivamente su una strada di ripresa concreta e duratura - spiega Cancellato, presidente di Federculture – è necessario attuare interventi strutturali per sostenere la produzione e l'offerta culturale da un lato e il consumo dei cittadini dall'altro”. Fondazione Cariplo ha durante il difficile periodo supportato il rilancio dell'intero sistema culturale, individuando e sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura. Da un lato è intervenuta per dare sollievo alle necessità immediate, ad esempio fornendo maggiore liquidità, dall'altro ha operato guardando al dopo e costruendo in quei mesi le iniziative che sarebbero state lanciate al termine del lockdown come ’Lets go!’ per sostenere con 15 milioni di euro l'operatività degli Enti di Terzo Settore in sofferenza economica per la sospensione delle attività; ha lanciato il bando Per la Cultura per il rilancio del settore, attraverso l'individuazione di nuovi modelli di domanda e di offerta, sostenendo 94 progetti con 9,5 milioni di euro; ha lanciato il Progetto InnovaMusei, insieme a Regione Lombardia e UnionCamere per supportare i musei lombardi nel ripensamento delle attività, attraverso partnership con le Imprese Culturali Creative locali, con un budget complessivo di 2,7 milioni di euro.

I nuovi progetti

La Fondazione, che compie 30 anni, da quando è nata ha sostenuto 14mila progetti per la cultura, con un impegno complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro; nel solo biennio dell'emergenza, Cariplo ha destinato al settore oltre 70 milioni di euro, rivolgendo particolare attenzione alla partecipazione e alla ripresa dei consumi culturali. Per il futuro, la fondazione ha dato vita a tre nuove iniziative sul tema del patrimonio architettonico: una per il Riuso transitorio di spazi architettonici di pregio e non solo, con l'obiettivo di restituire alle comunità luoghi e spazi in stato di sottoutilizzo o abbandono, sperimentando nuove funzioni di natura culturale con un budget di 3,5 milioni di euro; un'altra per la Conservazione programmata e buona gestione del patrimonio storico e architettonico per la messa in sicurezza, miglioramento strutturale e manutenzione di beni culturali architettonici che favoriscano la fruizione del pubblico (2 milioni di euro); e ancora un'iniziativa per il Ripristino e valorizzazione di contesti paesaggistici deteriorati da manufatti incoerenti o degrado per promuovere il ritorno alla bellezza del paesaggio.

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