Moda virtuale: la capsule collection di THE DEMATERIALISED

La capsule collection firmata con 5 brand di nuova generazione ha riscosso un enorme successo
Moda virtuale la capsule collection di THE DEMATERIALISED

Moda virtuale: la capsule collection di THE DEMATERIALISED in collaborazione con Vogue Talents è stata svelata nella piattaforma The World of Vogue Talents online. 

THE DEMATERIALISED, il marketplace esperienziale per fashion NFTs (Non-Fungible Tokens), è stato fondato nel 2020 a Londra da Karinna Nobbs con Marjorie Hernandez, Co-CEO dell’azienda che si occupa di moda digitale e che utilizza la blockchain LUKSO per valorizzare i nuovi creativi e diffondere una cultura della sostenibilità attraverso la scelta di capi ed accessori virtuali. 

Karinna Nobbs, CEO di THE DEMATERIALISED, è una esperta di innovazione che, prima di fondare nel dicembre 2020 il marketplace di moda digitale, ha iniziato la sua carriera come visual merchandiser per poi dare vita a una carriera accademica durante la quale ha insegnato in più di 25 istituzioni, ha parlato in oltre 100 conferenze, in 19 paesi, a un pubblico fino a 3.000 persone.

A lei  abbiamo chiesto di raccontare cosa significhi la moda digitale e come possa essere il futuro, anche sostenibile, per la nuova generazione di creativi.

Se dovessi descrivere la moda digitale a un neofita, cosa diresti?

 “La moda digitale è un modo nuovo e senza limiti di vivere la moda ed espandere la nostra creatività, e dal momento che non siamo più limitati dalla forza di gravità o dal luogo in cui ci troviamo possiamo sperimentare maggiormente con materiali, texture e forme. Non solo: ci permette di far evolvere la nostra identità in ambienti digitali come quello dei giochi o dei metaverse, ma anche temporaneamente nella vita reale con la Realtà Aumentata. Infine, la Digital Fashion ci dà la possibilità di avvicinarci a stilisti, brand e persino capi (come quelli d'archivio) che non sarebbero accessibili nella vita reale”.

Come la moda digitale può essere un volano per la sostenibilità?

 “Sappiamo che la moda tradizionale è fra i 5 maggiori inquinatori del pianeta a causa della sovrapproduzione e della modalità di consumo, e per questo la moda digitale può giocare un ruolo importantissimo nella riduzione degli sprechi nella fase della produzione dei campioni, grazie alla modalità ‘zero inventario’ e alla produzione su ordinazione, con i consumatori che passano dalla moda fisica a quella digitale. Si tratta di un tema importantissimo per i creativi e gli influencer che posseggono capi in eccesso e per i consumatori che acquistano abiti solo per postare foto sui social (si stima siano circa il 14% degli acquisti fatti online)”.

Come la moda digitale può aiutare la nuova generazione di stilisti ad emergere?

“La moda digitale è la massima espressione del modello di business DTC (direct to consumer), ed entrare in questo mondo presenta meno ostacoli rispetto alla moda fisica, e dà maggior potere. In teoria, per i designer emergenti nell'ambito di questo ecosistema che è la moda digitale dovrebbe essere più facile trovare i loro target market potenziali e relazionarsi con essi, e nel momento in cui mettono in vendita le loro collezioni digitali attraverso i NFT (Non-Fungible Token) la struttura decentralizzata che ne consegue permetterà agli stilisti emergenti di avere una maggiore indipendenza creativa e di ricevere un compenso più equo rispetto ai flussi di entrate primari e alle royalty sulle vendite sul mercato secondario”.

Un progetto che vede protagonista THE DEMATERIALISED e cinque brand di nuova generazione selezionati da Vogue Talents – Cormio, Federico Cina, Marco Rambaldi, Niccolò Pasqualetti, Vivetta – ha visto questi ultimi vendere sul marketplace la versione digitale di alcuni capi delle loro collezioni, dopo che sono stati svelati in anteprima su The World of Vogue Talents.

Gli acquisti - possibili utilizzando anche crypto valuta, sul sito di THE DEMATERIALISED - permetteranno, in collaborazione con Re:Earth di piantare mangrovie in Madagascar: un festo sostenibile dal momento che la mangrovia è capace di assorbire Co2 fino a 3 o 4 volte in più rispetto agli altri alberi. I ricavi delle vendite, inoltre, sosterranno la realizzazione di una collezione di un designer digitale di nuova generazione nel prossimo febbraio 2022: si tratta, quindi, anche di una valorizzazione della nuova generazione di designer.