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Borromee, il profumo delle isole giardino

A dispetto del calendario, le fioriture sono tornate al centro del Lago Maggiore. L’esplosione cromatica settembrina, dal rosso al lilla, dal giallo al fucsia, sembra non dare il passo alle nuance autunnali che già avanzano. Il bizzarro “fenomeno” accade nei giardini dei Principi Borromeo proprietari dell’Isola Madre e dell’Isola Bella, che insieme all’Isola dei Pescatori, all’Isolino San Giovanni e allo Scoglio della Malghera, formano l’arcipelago delle Isole Borromee di fronte a Stresa, sulla sponda piemontese del lago. Immaginate un pugno di case-presepe con tetti dalle tegole rosse aggrappate a zattere di terra ancorate nell’acqua blu, fiori e piante che fanno capolino nei loro profili, e all’orizzonte la silhouette evanescente delle cime pedemontane: ecco servito l’effetto cartolina generato da questi microcosmi lacustri. 

Veduta del Lago Maggiore con, a sinistra l’Isola dei Pescatori, a destra l’Isola Bella e, sullo sfondo, l’Isola Madre.

A settembre, una seconda primavera

Un acquerello che non è sfuggito neanche al New York Times che nel 2019 inserì le isole nella classifica dei dieci luoghi più affascinanti del mondo. E settembre, considerato da queste parti il mese della “seconda primavera”, è perfetto per visitare i giardini e ammirare la loro unicità che folgorò anche Dickens, Montesquieu, Stendhal, Hemingway.

Prima tappa Isola Bella, di nome e di fatto. Si approda e si ha la sensazione di aver varcato un portale temporale, come se la sabbia di un’antica clessidra rovesciata, granello dopo granello, riportasse al 1671, anno in cui i giardini vennero completati. Da allora sono rimasti pressoché invariati. Questa terra fu brulla e aspra, fino a quando nel 1631 il visionario Carlo III Borromeo decise di trasformarla in un’oasi delle meraviglie in stile barocco all’italiana per omaggiare la moglie Isabella d’Adda, cambiando persino il nome, da Isola Inferiore a Isola di Isabella, modificato poi nell’attuale.

Capricci barocchi nel verde

L’ambizioso progetto del parco e dell’annessa dimora nobiliare fu ripreso (dopo uno stop di 20 anni) nel 1650 dal figlio Vitaliano VI che diede un nuovo impulso al sogno paterno. Per completare il faraonico progetto, si deve arrivare al 1948, quando Vitaliano IX Borromeo volle edificare nella casa di famiglia il Salone Nuovo, la facciata settentrionale e il grande molo. Insomma, ci sono voluti ben quattro secoli per dare all’Isola Bella la sua attuale veste. La storia è raccontata dalla mostra Vitaliano VI. L’invenzione dell’Isola Bella (fino al 1° novembre) allestita nello sfarzoso salone di Palazzo Borromeo.

Le Grotte di Palazzo Borromeo, sei stanze interamente ricoperte da sassolini di fiume, sull’Isola Bella.

Poi si passeggia nelle stupefacenti Grotte, sei ambienti interamente ricoperti da sassolini di fiume e luccicanti scaglie di mica, ideati per stupire degli ospiti; e nella Galleria Berthier, custode di 130 quadri (dal 1500 al 1700), considerata tra le collezioni barocche più complete del Nord Italia. Lasciando lo sfavillio del Palazzo, dove non manca la Sala di Napoleone in cui l’imperatore dormì una sola notte, l’esterno non è da meno per sontuosità. Non a caso i Giardini dell’Isola Bella e quelli dell’Isola Madre, dal 2002 sono inclusi nel prestigioso circuito inglese della Royal Horticultural Society.

Il Teatro Massimo, nato nel ’600 come fondale per le feste che si tenevano nel giardino dell’Isola Bella.

Seguendo le fioriture policrome settembrine, dei variegati aster (fiore simbolo del mese), ma anche di ninfee tropicali azzurre e delle profumate Olea fragans, si giunge al Teatro Massimo (o Anfiteatro), vera star del parco, concepito per rappresentazioni teatrali e concerti barocchi. Formato da tre ordini di esedre e nicchie, è una profusione di statue, obelischi, conchiglie, sorvegliati dall’alto dal gigantesco Liocorno cavalcato da Onore, l’emblema dei Borromeo. 

Sventola la bandiera? I proprietari sono a palazzo

A questa scenografica quinta frontale, si unisce la sorprendente parte posteriore composta da dieci terrazzamenti digradanti verso il lago, la cui forma ricorda la prua di un vascello. Curiosi di sapere se i proprietari sono a palazzo? Basta osservare la terrazza più alta (a 37 metri d’altezza): ci sono se è issata la bandiera rosso e blu della casata, dopo tutto, siamo in una tenuta nobiliare.

Per vivere l’Isola Bella in modo più intimo, ci sono le Borromeo Experience: si dorme nelle ex casette dei pescatori, si gustano cene in casa preparate dal talentuoso chef Luca Vietti, si visita il Palazzo con aperitivo in terrazza al tramonto, ma soprattutto, a fine giornata, si gode la pace del piccolo borgo, l’unico dell’isola con qualche attività commerciale e una ventina di abitanti. 

Quel piccolo mondo antico sul lago

Differente per stile e atmosfera è l’antistante Isola dei Pescatori, profilata dall’alto campanile della chiesa di San Vittore che spunta tra i tetti rossi delle case. È un piccolo mondo antico con la vita che si snocciola nell’unico villaggio con meno di cinquanta residenti. Una delizia formata da vicoli stretti e case con lunghi balconi utilizzati per essiccare il pesce, il tutto corredato da alberghi (due), b&b, botteghe, e ristorantini in cui si gustano specialità lacustri.   

Il Palazzo Borromeo dell’Isola Madre.

Il giro del mondo, di pianta in pianta

Si cambia ancora scenario sull’Isola Madre. Se l’Isola Bella è un inno al barocco, questa è tutta declinata a giardino all’inglese. I Borromeo che si sono susseguiti nel tempo, l’hanno resa “il luogo più voluttuoso visto al mondo” come affermò Gustave Flaubert. L’Ottocento, infatti, segnò la sua trasformazione in parco romantico e in giardino botanico, con specie provenienti da tutto il mondo. Spicca l’imponente cipresso del Kashmir simbolo dell’isola, considerato l’esemplare più vecchio d’Europa che troneggia (seppur danneggiato dalla tromba d’aria del 2006) davanti a Palazzo Borromeo. La passeggiata tra i silenziosi giardini è come un viaggio green dall’America all’Africa, dall’Europa all’Asia, per la straordinaria varietà botanica e per i colori sgargianti di hibiscus (ne sono coltivati un’ottantina di generi differenti), amaryllis, fucsie. Qui, vista e olfatto sono travolti dalla bellezza del parco, che fa dell’Isola Madre, priva di abitazioni private, un luogo speciale. 

Il Parco Pallavicino, sul lungolago di Stresa: qui fino a settembre fioriscono hibiscus, begonie, dalie, cleome, zinnie.

Tornando sulla terra ferma, seguendo colori e profumi lacustri, a Stresa si va nel Parco Pallavicino per osservare le fioriture settembrine delle colocasie note come orecchie di elefante, del plumbago, ma anche di zinnie e impatiens. Il parco, inoltre, per la felicità dei bambini ospita oltre 50 specie faunistiche. Infine da Stresa, percorrendo una ventina di chilometri in auto, si arriva in vetta al Monte Mottarone (1492 metri) il punto di osservazione migliore per godersi il panorama su sette laghi e sulle Alpi. Una visione di acqua e di terra unica.

Dove dormire

Isola Bella Apartments
Quattro appartamenti indipendenti, tutti differenti, ricavati nelle ex case dei pescatori ben ristrutturate. Arredi moderni e possibilità di avere lo chef Luca Vietti a casa per cene private. Chiusura: 1° novembre. Costo a notte per 2 persone da 190 euro da lunedì a giovedì, e da 200 euro da venerdì a domenica. isoleborromee.it/experience/isola-bella-apartments 

Albergo Ristorante Belvedere
Isola dei Pescatori.
Piacevole 3 stelle con 19 camere. Arredi moderni nelle tipologie deluxe, junior, e nella Suite Executive provvista di doppio terrazzo panoramico. Ottimo il ristorante con piatti ben presentati. Chiusura: metà ottobre. Doppia in b&b da 115 euro. belvedere-isolapescatori.it

Dove mangiare

Bistrot Il Fornello
Isola Bella.
Atmosfera informale, terrazza sul lago, e menu gourmet con i prodotti dei presidi locali di Slow Food. All’interno del locale c’è anche una piccola bottega eno-gastronomica per acquistare le specialità del territorio. Tel. 338.7945408. 

Rifugio Genziana
In vetta al Monte Mottarone.
Dalla cucina: pasta fresca con ragù di cervo, polenta con funghi, carré di agnello con senape e mandorle, brasato con riduzione di Nebbiolo. Aperto solo a pranzo.  mottarone.it/rifugio-genziana

Cosa fare

Mottarone Adventure Park
Percorso aereo tra gli alberi, con passarelle, pareti inclinate, funi, reti, scalette, ponti. L’area è suddivisa in due parti: una per ragazzi e adulti (con 3 percorsi), l’altra per i bambini dai 3 anni. La struttura offre anche area giochi, tree climbing, noleggio e-bike e mountain-bike. mottarone.it/adventure-park

Info: isoleborromee.it

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