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MONDO

La sfida delle urne

Canada domani al voto per le elezioni anticipate

Trudeau cavalca il successo sulla gestione del contrasto al virus ma il leader dei conservatori O'Toole lo insidia

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Il premier Trudeau (Ap)
Il Canada va lunedì al voto anticipato, a due anni dalle precedenti elezioni. E' l'azzardo del premier liberale uscente Justin Trudeau, che insegue un terzo mandato nella speranza di rafforzare il suo partito per sganciarsi dall'indispensabile appoggio del Nuovo partito democratico (Ndp) nell'attuale governo di minoranza, sfruttando il successo della lotta alla pandemia e della campagna vaccinale. Una campagna che ha proiettato il Canada tra i Paesi più immunizzati del mondo. Il capo del governo ha promesso anche un piano di spesa di 52 miliardi di euro in cinque anni, nonostante il debito pubblico sia schizzato a 800 miliardi di euro (51,2% del pil) per gli aiuti contro il virus.

Ma la sua è una scommessa pericolosa, in cui rischia di non cambiare nulla o di rafforzare proprio l'Ndp, trascinato dal sempre più carismatico e popolare Jagmeet Singh, il leader sikh col turbante che ha stregato la sinistra. I sondaggi danno infatti un testa a testa tra i liberali di Trudeau e il partito conservatore guidato dal 48enne Erin O'Toole (entrambi col 32%) e quindi Singh (al 20%)  potrebbe tornare a fare il 'kingmaker 'come la volta precedente, ma con qualche seggio in più. A rischio estinzione invece i verdi di Annamie Paul (2%-3%), divisi da problemi finanziari, di unità e di immagine. Stabili nel Québec i nazionalisti di Yves-François Blanchet.

Il problema è che da inizio agosto - quando il premier uscente decise di convocare le elezioni anticipate - ad oggi la pandemia ha rialzato la testa in varie parti del Paese, mettendo in dubbio i risultati dell'azione del governo. Trudeau è finito inoltre sotto accusa per l'imbarazzante esclusione dal patto di sicurezza tra Usa, Gran Bretagna e Australia contro la Cina, nonostante Ottawa faccia parte con quei tre Paesi (e la Nuova Zelanda) di un accordo per la condivisione dell'intelligence (Five Eyes). "Questo è un altro esempio che Trudeau non è preso seriamente dai nostri amici e alleati nel mondo", lo ha attaccato O'Toole, sostenendo che "il Canada sta diventando più irrilevante sotto di lui". Gli ha fatto eco Singh, secondo cui il premier è diventato troppo distratto dalla campagna elettorale per impegnarsi pienamente con gli alleati.

Del resto la stella del 49enne Trudeau non brilla più come un tempo. Campione dei diritti umani, della difesa dell'ambiente, di una società inclusiva e aperta agli immigrati, il premier ha visto la sua immagine appannarsi dopo una catena di scandali: dalle pressioni del caso Snc-Lavalin alle vecchie foto con il viso dipinto di nero, dal viaggio alla Bahamas pagato dall'Aga Khan a una datata accusa di molestie sessuali quando Justin, che oggi si definisce femminista, avrebbe allungato le mani su una giovane giornalista che lo stava intervistando.

A beneficiarne è stato Singh. Il suo glamour e la sua eleganza hanno conquistato media e social. Avvocato, 42 anni, praticante di arti marziali, figlio di immigrati indiani del Punjab, con un nonno rivoluzionario che combatté contro l'occupazione britannica, Singh è il primo esponente di una minoranza a guidare un partito federale canadese importante. Con un programma decisamente più a sinistra di quello di Trudeau, tanto da ricevere l'endorsement di due stelle radicali americane come Bernie Sanders e di Alexandria Ocasio-Cortez. Barack Obama e Hillary Clinton invece si sono schierati con l'amico Justin.

Nelle precedenti elezioni, i liberali hanno ottenuto alla Camera dei Comuni 157 seggi, i conservatori 121, il Blocco del Québec 32, Ndp 23, Verdi 3, 1 indipendente.