«Basta animali trattati come oggetti, cambiamo il Codice Civile»

di Alessandro Sala

Sabato animalisti in piazza in 14 città di 9 Regioni. «Siamo in tanti, dal Nord al Sud. La politica ci ascolti». Tra i testimonial Edoardo Stoppa, Donatella Rettore e Massimo Wertmuller

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È dei giorni scorsi la notizia della prossima introduzione, in Gran Bretagna, del reato di «rapimento» di animali che va a sostituire quello di sottrazione. Anche da un punto di vista lessicale viene dunque riconosciuto il fatto che gli animali sono esseri senzienti e non oggetti. Lo stesso principio che anima la mobilitazione che sabato vedrà scendere in piazza una trentina di associazioni animaliste e ambientaliste — Lav, Oipa, Animalisti Italiani, Gaia Animali e Ambiente per citare le principali — che, in 14 città di 9 diverse regioni italiane, hanno risposto all’appello di Task Force Animalista che fin dalla sua costituzione si batte per la riforma del Codice Civile e, in particolare, per la modifica del Libro Terzo sulla proprietà e del Libro Primo sulla famiglia. La prima manifestazione in tal senso era stata organizzata il 31 marzo del 2019.

L’Italia negli ultimi anni ha fatto passi avanti nella tutela degli animali, dall’inserimento nel Codice Penale di un reato specifico sui maltrattamenti all’avvio della riforma dell’articolo 9 della Costituzione (il primo sì è arrivato lo scorso 21 giugno al Senato senza alcun voto contrario) che di fatto istituzionalizza la loro protezione. Ma il Codice Civile è ancora fermo al 1942 e gli animali, oggi come allora, sono considerati «res», ovvero cose. «Quello che chiediamo — spiega Carolina Sala, presidente di Task Force Animalista — è una radicale trasformazione del Codice, affinché gli animali siano considerati non solo esseri senzienti ma anche, nel caso di quelli di compagnia, membri effettivi delle nostre famiglie». Con tutta una serie di effetti sia sul fronte della punizione dei reati contro gli animali (ma anche delle inadempienze delle istituzioni, per esempio sul fronte della lotta al randagismo) sia su quello politico e sociale, con l’adozione di provvedimenti come la riduzione dell’Iva sul cibo o sulle prestazioni veterinarie o la mutuabilità delle cure. Ma per tutto questo è necessario che gli animali passino dall’essere oggetto del diritto al’essere soggetto del diritto.

La mobilitazione ha raccolto l’adesione di politici di diversi schieramenti e ha come testimonial Edoardo Stoppa, il «fratello degli animali» di Striscia la Notizia, la cantante Donatella Rettore e l’attore Massimo Wertmuller. «Gli animali hanno nei loro occhi la scintilla della sacralità della vita — spiega Wertmuller —. E quella scintilla la mantengono per tutta la loro esistenza. Non possiamo considerarli oggetti, dobbiamo considerarli individui o, meglio, piccole persone» (QUI il suo videoappello). In passato anche Jovanotti aveva dato il proprio sostegno all’iniziativa. Le manifestazioni principali si svolgeranno a Milano e Roma, ma sono previsti presidi anche a Padova, Varese, Genova, La Spezia, Parma, Forlì, Rimini, Firenze, Lamezia Terme. Cava De’ Tirreni, Catania e Messina (QUI i dettagli). In alcune piazze ci saranno anche i banchetti per la raccolta di firme promossa dal comitato «Sì, aboliamo la caccia». «Abbiamo dedicato mesi per preparare questo evento — dice ancora Carolina Sala —, perché abbiamo la speranza di arrivare ad un mondo migliore. Abbiamo unito l’Italia da Nord a Sud questa è già una gran bella notizia. La manifestazione si svolgerà anche se dovesse piovere perché c’è bisogno di una nuova visione ecocentrica del nostro sistema, oggi più che mai».

16 settembre 2021 (modifica il 16 settembre 2021 | 18:05)