Jessica Chastain: «Parliamo d’amore»

Anatomia del matrimonio (e strategie da adottare per farlo durare) secondo Jessica Chastain. Alla fine che cosa fa la differenza? Avere il coraggio di cambiare prospettiva. Per evolvere, insieme

Questo articolo è pubblicato sul numero 38 di Vanity Fair in edicola fino al 21 settembre 2021

C’è chi crede che il matrimonio sia ormai old fashion, un’istituzione destinata a scomparire nei prossimi vent’anni. Ma è davvero così? «Se dovessi giudicare dai figli ventenni di alcuni amici miei che hanno divorziato due volte, le direi che hanno ancora la stessa fantasia», mi risponde Jessica Chastain. «L’idea di incontrare l’anima gemella e vivere per sempre insieme è dentro di loro, anche se sono circondati da esempi fallimentari. È chi racconta storie che avrà il potere di mandare messaggi diversi, di proporre uno sguardo più acuto».

Nell’ultima storia di cui è protagonista (Scene da un matrimonio, la serie che riporta sugli schermi il capolavoro di Ingmar Bergman del 1973, dal 20 settembre su Sky Atlantic e NOW), Chastain è Mira, una donna in carriera che tradisce il marito Jonathan (Oscar Isaac) e gli comunica di volerlo lasciare. È uno straziante viaggio all’interno della vita di coppia in cui, con la sua performance, l’attrice californiana dimostra di avere un’intelligenza emotiva e psicologica superiori.

Per alcuni è la versione giovane di Helen Mirren, per altri la nuova Meryl Streep. Dopo che il padre musicista ha abbandonato la famiglia, lei – che aveva tre anni – è cresciuta con la madre e l’adorata nonna Marilyn. Donne forti, moderne, che le hanno insegnato a battersi per altre donne e per l’uguaglianza in generale, come per i propri sogni. Oggi è una delle attrici più stimate di Hollywood, con una casa di produzione attraverso cui lotta per la parità dei salari. L’ha chiamata Freckle films per ricordarsi che le lentiggini, fonte di disagio da bambina, segnano la sua differenza e quindi la sua forza.

Escogitare strategie per far funzionare una relazione: lei ci crede?«Ci sono cose che si possono fare, certo. Ma a fare davvero la differenza (oltre al rispetto reciproco, che non è poco) è la capacità di evolvere insieme. A volte un uomo e una donna devono cambiare prospettiva, per poter continuare a comprendersi e ad amarsi».

Che cos’è l’amore per lei? Destino, fortuna, una costruzione nel tempo?«Credo che la nostra capacità di amare gli altri, a più livelli e in più direzioni, sia quello che ci rende persone grandi. Ma ci sono diversi tipi d’amore. Quello egoista, quello possessivo e quello in cui non si ama abbastanza se stessi. In Scene da un matrimonio, io e Oscar Isaac siamo due persone che arrivano a un picco di mancanza d’amore, perché siamo soffocati da obblighi e aspettative. L’amore per l’amore di voler esser presenti agli occhi dell’altra persona è il retaggio di vincoli imposti da una società religiosa, e so di dire una frase controversa. L’amore gratuito, che non ha aspettative, è tutt’altra cosa».

Parlare e spiegarsi, quando uno dei due tradisce e vuole lasciare l’altro, non sembra migliorare la situazione.«Spesso nella coppia si smette di parlare perché si fa di tutto per evitare il dolore. Mira sparisce letteralmente, la casa diventa un regno dominato dal marito, inizia ad avere una vita fuori, ammutolisce ogni sensazione, desiderio e passione. Ha paura di non corrispondere al cliché della buona madre e della buona moglie».

Però è strano, presentarsi dal proprio marito e dire «ti ho tradito, me ne vado» senza dargli il tempo di fare nulla.«Avrebbe dovuto parlare con lui molto prima, perché spesso si deve attraversare il buio per trovare qualche verità. Se ti esprimi prima, in tempo, forse puoi cambiare il corso della vita di una coppia. Ma sa che cosa mi ha colpita di più?».

Che cosa?«Ho sentito alcuni uomini parlare fra loro, dirsi che se la moglie li piantasse in asso non farebbero mai quello che fa Oscar, ovvero abbracciarmi, coccolarmi, parlarmi in modo gentile. Non lo trovano credibile. Una donna che li ascoltava si è girata e ha detto loro: “Invece mio marito lo ha fatto. Ho avuto un’avventura, sono tornata a casa, e quando gli ho detto che me ne stavo andando per un altro abbiamo avuto la conversazione più amorevole della nostra vita”».

Lasciare una figlia piccola al padre, un tabù.«Molti uomini faticano a sopportare una simile scelta. E trovo eccitante cercare di capire da dove arriva questa emozione, perché a mio giudizio una donna che sceglie qualcosa per se stessa salva anche la propria figlia, che sarà una persona ispirata da una madre che ama la sua professione, ha passione ed è brava in quello che fa. Un figlio vorrà a fare lo stesso, anche da grande».

Guadagnare più del proprio marito e avere più potere di lui: a che punto siamo?«È la fotografia del momento presente, ho molte amiche che guadagnano più dei loro partner. Stiamo arrivando al punto in cui noi donne siamo riconosciute per il nostro incredibile mind set, e questo cambia le cose anche dal punto di vista del riconoscimento economico».

Anche le donne si devono adattare a un equilibrio che cambia?«C’è da lavorare sul senso di colpa, sulla trappola di sentirci troppo maschili quando abbiamo successo o dipendenti dal fatto che questo vada più o meno bene al nostro uomo. Mi auguro che sempre più donne abbiano accanto chi dice loro: va benissimo se mantieni tu la famiglia».

Lei ha sposato un italiano, può paragonare i due stili di matrimonio, il nostro e quello americano?«Ne conosco solo uno! Non so se esistono stili diversi, so solo che sono molto fortunata perché mio marito (l’imprenditore Gian Luca Passi de Preposulo, con cui ha due figli nati da maternità surrogata, ndr) vuole sempre che si festeggino i miei successi, e lo stesso faccio io per lui. Così deve essere: relazioni in cui il partner ti incoraggia a prenderti il tuo spazio nel mondo, e ti celebra per quello che sei».

Anni fa, quando ci siamo incontrate, mi ha detto che non sapeva se il matrimonio sarebbe stato per lei.«Non è mai stato così importante, mentre lo è l’affidabilità. E so di che cosa parlo, perché sono cresciuta con una madre sola. Gian Luca è un gentleman, viene da una famiglia italiana vecchio stile».

Chi dei due cucina?«Io, anche perché ho frequentato una scuola di cucina professionale, il Natural Gourmet Institute a New York. Ho appena trascorso gli ultimi due mesi in Italia, mangiando ogni genere di pasta possibile, ma mio marito fa la sua parte: ha un’azienda di prosecco (ride, ndr)».

L’amore passa dallo stomaco, come si dice?«Credo che passi dalla generosità. Se qualcuno è generoso con te, ti nutre a più livelli: intellettualmente, spiritualmente ed emozionalmente».

Da dove arriva la sua determinazione nel battersi per la parità?«Da tutte le donne che hanno lottato prima di noi. C’è un inconscio collettivo che ci fa evolvere, ne siamo tutti molto più influenzati di quanto pensiamo. La visione sbilanciata del potere e il sessismo vanno guardati in faccia con coraggio, senza dire “ah, non sapevo...”. Quello che sta accadendo in Afghanistan, dove le donne sono scese per le strade a difendere i diritti, per me è devastante, così come quello che succede in Texas e nel resto degli Stati Uniti. Si continua a non voler trattare gli esseri umani nello stesso modo».

Il movimento Black Lives Matter e le battaglie per i diritti delle donne sono sempre andati a braccetto, ma nonostante la spinta il sistema pare duro a cambiare...«C’è una frase che mi piace molto: i cambiamenti duraturi accadono a piccoli passi. Se vuoi che una cosa cambi davvero, non dev’esserci un moto improvviso. E c’è un’altra frase, non ricordo più di chi, che dice: ai privilegiati l’uguaglianza sembra una discriminazione. Il cambiamento è così difficile perché spesso chi ha privilegi è ignorante, non capisce. Ma ne parliamo da cinque anni e va benissimo così, questo porterà cambiamenti duraturi».

Tornando al suo lavoro: fra lei e Oscar Isaac c’è un’intesa favolosa, come si costruisce?«Ci conosciamo da metà delle nostre vite, e quando ti fidi molto di qualcuno, ecco l’alchimia». Vi siete mai presi una cotta uno per l’altra? «Non è mai successo, nemmeno quando eravamo entrambi studenti alla Juilliard».

È una delle poche attrici che ha dichiarato di amare le interviste.«Adoro parlare di quello che faccio, e finora nessuno mi ha tormentata sulla mia vita privata: se questa diventasse il centro della conversazione, sarebbe un problema».

Si difenderebbe?«Mi spaventerei, dovrei stare molto attenta. Insomma, cambierebbe tutto».

**Dentro una relazione - **Nata a Sacramento (California) nel 1977, Jessica Chastain è la protagonista della serie tv Scene da un matrimonio, dal 20 settembre su Sky Atlantic e NOW. **Confronti - **Jessica Chastain e Oscar Isaac (42 anni) in Scene da un matrimonio. La serie, presentata in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia, П un rifacimento dell’omonimo capolavoro di Ingmar Bergman del 1973. foto David Roemer

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