Assicurazioni

Generali, Del Vecchio e Caltagirone integrano il patto. Fumata nera al comitato nomine

I due soci su richiesta Consob integrano la documentazione: dopo gli ultimi acquisti la coppia è all’11,06%

di Laura Galvagni

(Afp)

I punti chiave

  • Il comitato nomine
  • La tensione resta alta
  • Il ruolo di Galateri

2' di lettura

Generali ha ricevuto ieri una comunicazione da Delfin (Del Vecchio) relativa ad una integrazione del documento contenente le informazioni essenziali sul patto parasociale con Caltagirone. Nel dettaglio, si spiega, l'integrazione delle informazioni essenziali è stata richiesta da Consob per sintetizzare anche il contenuto delle clausole – ancorché di natura non interamente parasociale – disciplinanti l'obbligo di reciproca informazione in ordine ad ulteriori acquisti azionari e la facoltà di terze parti di aderire al patto.

Nella comunicazione odierna viene riportato un maggior numero di azioni legate al patto perchè nel frattempo sono intervenuti ulteriori acquisti di azioni. Dunque il gruppo Caltagirone è al 6,066% e Delfin al 5,002%: complessivamente è dunque sindacato l’11,068%

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Il comitato nomine

I nuovi acquisti di Del Vecchio e Caltagirone sono avvenuti mentre dal confronto/scontro entro al cda del Leone non si registrano passi avanti. Anzi: ieri il comitato nomine si è riunito per decidere di questioni tecniche relative alla procedura da seguire per il rinnovo del consiglio di amministrazione delle Generali. Riunione funzionale a produrre un parere da presentare poi al consiglio del 27 settembre chiamato a votare il percorso da seguire per definire il futuro assetto del cda ma che alla fine non ha dato alcun risultato concreto.

La tensione resta alta

Il confronto è stato fin da subito piuttosto acceso. E questo perché le tematiche tecniche affrontate, già di per sè complesse, si sono intrecciate con questioni regolamentari rilevanti. Con l’esito, appunto, che non è stato prodotto ancora alcun parere. I nodi da sciogliere sarebbero molti. Al punto che la procedura per il rinnovo del consiglio, che era già stata visionata in Consob ora, a valle delle osservazioni emerse ieri, dovrà essere ricondivisa con la Commissione. Significa che, in vista del consiglio messo in agenda per fine mese, sarà sicuramente necessaria almeno un’ulteriore riunione per provare a districare la matassa, ammesso che l’Autorità dia riscontro in tempi rapidi.

Del comitato nomine fanno parte Diva Moriani, che ne è il presidente, Lorenzo Pellicioli, Clemente Rebecchini, Alberta Figari, Sabrina Pucci, Romolo Bardin e Francesco Gaetano Caltagitrone. Consiglieri che erano presenti anche al summit di martedì 14 settembre per affrontare in prima battuta la tematica della lista del consiglio e quella relativa alla conferma del ceo Philippe Donnet per un altro mandato. In quella sede sono emerse di nuovo piuttosto chiaramente le posizioni. Ieri, in realtà, la questione non sarebbe neppure stata affrontata, complice il fatto che dirimere le tematiche procedurali si è rivelato un compito più ostico del previsto.

Il ruolo di Galateri

Con una nota in più: il ruolo che dovrà assumere l’attuale presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola. Il numero uno, che allo stato sta gestendo la questione del rinnovo del cda, è già stato presidente di Mediobanca e anche numero uno di Telecom perché indicato da Piazzetta Cuccia, all’epoca socia del gruppo tlc. Pregresso sul quale si è alzata l’attenzione. Così come anche su numerosi altri consiglieri.

Insomma il parere del comitato nomine funzionale a mettere il cda nelle condizioni ottimali per poter prendere una decisione su quale strada imboccare non è stato prodotto e perché ciò avvenga ci vorrà ancora del tempo. Alla luce, come detto, del fatto che è stata richiamata in causa l’Autorità di controllo dei mercati.

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