Green pass per i dipendenti, tamponi a carico dei lavoratori

I sindacati hanno proposto la gratuità finché dura l’emergenza. Ma Draghi ha replicato: «Una proposta inopportuna»
Tampone Covid
Tampone Covid

Ma il presidente del Consiglio Mario Draghi ribatte: «La vostra proposta è inopportuna, non è questo il momento di sperimentare, ma di spingere la vaccinazione. Il green pass funziona, è monitorato ed è una soluzione accomodante». I tamponi, come precisa il ministro della Salute Speranza, sono «gratis solo per lavoratori fragili ed esenti: la gratuità per tutti non aiuta le persone a vaccinarsi».

Alla fine sarebbe emersa una ipotesi di mediazione: i tamponi potranno essere a carico della fiscalità generale per un paio di settimane dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, poi torneranno a pagamento, ma i prezzi saranno calmierati.

Da metà ottobre a fine dicembre (il termine dello stato di emergenza) i dipendenti saranno tenuti ad esibire il green pass. Chi ne sarà ancora sprovvisto – al momento oltre 4 milioni di lavoratori – non potrà entrare in azienda. Nel pubblico si procederà alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo cinque giorni di assenza per mancanza di green pass. Nel privato, la sospensione dovrebbe cominciare dal primo giorno per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma, come ha voluto assicurare il ministro Orlando, non potrà essere pretesto per il demansionamento o per il licenziamento.

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