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Venezia 78. Tre premi all'Italia: Sorrentino, il suo attore e 'Il buco'. Il Leone d'oro va a 'L'événement'

(reuters)
  1. Vince il film francese sull'aborto di Audrey Diwan. Gran premio della giuria a 'È stata la mano di Dio', il protagonista Filippo Scotti miglior emergente. Penélope Cruz miglior attrice. Premiata anche Jane Campion per 'The power of the dog' e Maggie Gyllenhaal per la sceneggiatura di 'The lost daughter' dal libro di Elena Ferrante
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L'Italia torna sul podio con tre riconoscimenti: il Gran premio della giuria a Paolo Sorrentino, il suo giovane protagonista Filippo Scotti vince il premio Mastroianni e un premio speciale va al film Il buco. Il Leone d'oro al film francese L'événement (12 settimane) della regista francolibanese Audrey Diwan sul drammatico tema dell'aborto clandestino. "Un film fatto con il cuore, le viscere, la testa per rompere il silenzio sul tema dell’aborto".

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Paolo Sorrentino conquista il Gran premio della giuria, per il suo È stata la mano di Dio. "Dovete avere un po' di pazienza perché sono leggermente emozionato" ha detto il regista e ha iniziato i suoi ringraziamenti "la squadra di Netflix, i produttori italiani e la troupe che è stata eccezionale e mi ha aiutato tanto in un film non facile, come gli attori, i miei genitori e i miei fratelli, mia moglie Daniela che è vent'anni e passa che mi sopporta e mi vuole bene, i miei figli. Qualcuno un po' antipatico mi dice perché fai un altro film con Toni Servillo, ora gli posso dire guardate dove sono arrivato a fare film con Toni Servillo. Devo ringraziare quelli che mi hanno accolto da ragazzo, Umberto Contarello e Antonio Capuano, il mio grande amico Nicola Giuliano" aggiunge commuovendosi.

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La cerimonia di chiusura è stata condotta dalla madrina Serena Rossi che undici sere fa aveva aperto il festival ricordando donne e artisti afghani e a tutti i talenti, italiani e internazionali, che hanno sofferto per il Covid e le restrizioni. "Sono stati giorni intensi perché la Mostra è stata intensa, al centro gli esseri umani e le loro fragilità che sono anche i loro punti di forza - ha detto la madrina nell'apertura - è stata una Mostra gioiosa, le star internazionali di tutto il mondo, sono stati giorni incredibili, persone provenienti da tutte le parti del mondo a parlare di cinema, le sale sempre piene. Ci siamo ritrovati, siamo ritornati a casa, seduti seppur distanziati, uno accanto all'altro sotto il grande schermo. Finalmente. Grazie alle persone che con dedizione fanno cinema alle persone che sono tornate e quelle che torneranno al cinema".

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Il premio Marcello Mastroianni a un giovane interprete è andato a Filippo Scotti, ventunenne protagonista del film di Paolo Sorrentino, suo alter ego. Il film, ispirato alla vera storia della famiglia del regista, racconta di un diciottenne alle prese con un grande dolore, la morte dei genitori, e le incertezze del proprio futuro. Sullo sfondo la Napoli che ha accolto Diego Armando Maradona e che si prepara a vincere lo scudetto. "Sono emozionato come quando Paolo mi ha preso per fare il film. Dopo questo periodo di pandemia è bellissimo e pesante questo premio. Ringrazio Paolo per la fiducia e tutto il cast è meraviglioso".

Paolo Sorrentino e Filippo Scotti (afp)

Il terzo premio per l'Italia è il Premio speciale della giuria che va a Il buco di Michelangelo Frammartino. Che sul palco ha detto: "Grazie al direttore che ci ha invitato in concorso e alla giuria e ai compagni di viaggio e ad un grande spelologo calabrese Antonio La Rocca, grazie ai produttori che hanno creduto in questo salto nel buio. Grazie agli speleologi che danno forma al buio e grazie alla Calabria, la più bella di Italia". Il buco un "film carsico" come lo definisce il regista che undici anni dopo Le quattro volte torna con il suo cinema della realtà. Nel film che sarà in sala nel 2022, il regista calabrese sceglie di rimettere in scena un'impresa fondamentale per la storia della speleologia in Italia. Nel 1961 il Gruppo Speleologico Piemontese esplorò l'Abisso del Bifurto nell'altopiano del Pollino, un'avventura rischiosa, ambiziosa e affascinante che rivive sul grande schermo grazie ad un gruppo di giovani speleologi scelti tra quelli che più sentissero un collegamento con la vecchia scuola e avessero ereditato il vecchio modo di andare in grotta.

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A Maggie Gyllenhaal per il film The lost daughter è andato il premio per la migliore sceneggiatura. Gyllenhaal che ha adattato La figlia oscura di Elena Ferrante, storia di una madre divisa fra il bisogno di perseguire i suoi sogni, affermarsi col lavoro e le necessità di due figlie piccole, ha detto: "Anche se girato in inglese e la location è greca questo è un film italiano. Non so dirvi quanto sono felice, mi sono sposata qui in Puglia e ho scoperto di essere incinta la seconda volta qui in Italia e il mio film e la mia carriera di regista è nata qui in questa sala". Il personaggio straziante di Leda è stato affidato al talento sapiente di Olivia Colman che ha dato spessore e sensibilità a un personaggio in cui tutte le madri lavoratrici possono riconoscersi compresa l’attrice, mamma di due bimbe, al suo debutto.

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Il miglior attore è John Arcilla protagonista di On the job: gli 8 scomparsi di Erik Matti, un film sulla corruzione dei politici, la violenza della polizia, i compromessi a cui i media finiscono per cedere. Due giornalisti sono stati amici fraterni, il primo è il padrino del figlio del secondo ma una diversa visione del rapporto col potere li ha allontanati irrimediabilmente. Il primo è diventato un personaggio popolare radiofonico, il secondo è il direttore di un giornale che crede nel valore di inchiesta del giornalismo. Il personaggio di Arcilla capirà solo dopo un fatto drammatico la deriva che la sua coscienza stava prendendo.

(afp)
Penélope Cruz che era in concorso con due film, il drammatico Madres parallelas di Pedro Almodóvar e la commedia dei registi argentini Competencia oficial vince con il ruolo che l’amico regista ha cucito addosso a lei, una madre single il cui destino è intrecciato a quello di un’adolescente che ha partorito nello stesso giorno e nello stesso ospedale. L'attrice premio Oscar ha detto in italiano: "Grazie alla giuria di questo premio che mi fa molto felice, un vero onore. Sappiamo quanto è difficile organizzare un festival in questo periodo, siamo qui a celebrare il cinema grazie alla vostra tenacia. Grazie a Pedro, questo premio è tuo al 100%, la tua etica del lavoro è straordinaria, non potrei essere più orgogliosa di far parte del tuo film. Voglio dedicare il premio a mio marito che è qui, alle mie figlie e a due madri parallele, mia mamma e mia suocera, Pilar Bardem che ci ha lasciato due mesi fa e ha fatto tanto per le attrici di tutto il mondo. Le sue ultime parole sono state ti voglio bene, poi mi ha detto: Coppa Volpi. Chissà come lo sapeva. Questo premio è per tutte le madri".

Il primo premio assegnato è quello degli spettatori, una novità di quest'anno, il vincitore è Il cieco che non voleva vedere Titanic di Teemu Nikki presentato nella sezione Orizzonti. "Il film sarà nelle sale la prossima settimana, andate a vederlo" ha detto dal palco il regista. Sul fronte della realtà virtuale, che la Mostra sostiene ormai da diversi anni, sono stati premiati End of night di David Adler come migliore storia Vr mentre la migliore esperienza virtuale è stata giudicata Le bal de Paris di Bianca Li. Infine il Gran Premio della Giuria per la migliore opera VR è andato a Goliath: Playing with Reality di Barry Gene Murphy, May Abdalla. Il Leone del futuro Luigi De Laurentiis, dedicato alle opere prime 100.000 dollari da dividere tra regista e produttore, è andato a Immaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark.

Nella sezione Orizzonti sono stati premiati il corto cileno Los huesos di Cristobal Leon e Joaquin Cocina, per la miglior sceneggiatura 107 Mothers di Peter Kerekes storia di madri che vivono in carcere a Odessa con i loro bambini. Gli attori premiati sono Laure Calamy per A plein temps, storia di una madre che fa i salti mortali per lavorare e occuparsi dei suoi bambini, Piseth Chhun per White building di Kavich Neang. El gran movimiento di Kiro Russo è stato premiato col Premio speciale della giuria, la miglior regia va a Eric Gravel regista di A plein temps, mentre il miglior film è Pilgrims di Laurynas Bareisa.

Il cast de 'Il bambino nascosto' (agf)

Il film di chiusura è Il bambino nascosto di Roberto Andò con Silvio Orlando nei panni di un professore che vive chiuso nel suo appartamento napoletano tra libri e spartiti, quando un ragazzino che sfugge dalla camorra gli si infila in casa in cerca di un porto sicuro. La sua vita non sarà più la stessa.