24 ottobre 2018 - 22:12

Megalibreria al posto dei vestiti: la «follia» di due parigine

Delphine e Anne-Laure, una vita tra i libri. Prima grande apertura dal 2000

di Stefano Montefiori

Megalibreria al posto dei vestiti: la «follia» di due parigine
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PARIGI Al numero 25 di boulevard Poissonnière, 10 minuti a piedi dall’Opéra, dal centro Pompidou o dal quartiere Sentier delle start-up, c’è un edificio dell’inizio dell’Ottocento che ha ospitato una rivendita di seta, un negozio di giocattoli, un cinema, le due discoteche Pulp e Scorp e di recente un grande magazzino di vestiti per bambini della catena Orchestra. A partire da venerdì 26 ottobre qui aprirà «Ici», una grande libreria indipendente su due piani: 500 metri quadrati e 30 mila libri, la prima inaugurazione del genere a Parigi da vent’anni a questa parte.

Un luogo di incontro

A pochi giorni dal via accanto agli scaffali di legno chiaro ci sono ancora gli scatoloni, le due socie 48enni Delphine Bouetard e Anne-Laure Vial — da vent’anni nell’editoria — cercano di mettere ordine in tempo. «Sarà una libreria generalista e un luogo di incontro, con una piccola preferenza per libri per ragazzi», dice Delphine, che spera di attrarre le famiglie del quartiere. «Abbiamo deciso di mettere al pianterreno i libri d’arte, sono talmente belli che spero possano invogliare i passanti e non solo gli architetti e i professionisti della comunicazione che lavorano qui vicino», aggiunge Anne-Laure. «Ici» è una scommessa inusuale nell’epoca delle grandi librerie che chiudono ovunque, dai negozi della catena Barnes & Noble negli Stati Uniti alla storica «Hune» di Saint Germain des Près a Parigi.

Una grande libreria di quartiere

Nella capitale francese ci sono ancora molte piccole librerie di quartiere, frequentate da lettori forti che si fidano dei consigli del loro libraio. Ma spesso hanno pochi titoli a disposizione e sono costrette a ordinarli facendo aspettare per qualche giorno il cliente, che a quel punto è tentato di rivolgersi direttamente a Amazon. Anche per questo dal 2000 a oggi le librerie a Parigi sono diminuite di un terzo e oggi ne restano «solo» 715 (secondo dati del 2016 ce ne sono 811 in tutta Italia).
Il tentativo di «Ici» è di offrire la gamma di una grande libreria come le Fnac ma senza fare parte di alcuna catena, mantenendo un rapporto personale con il lettore che Amazon non può offrire.
Delphine Bouetard ha diretto la libreria del Virgin Megastore sugli Champs Élysées prima che chiudesse, Anne-Laure Vial ha lavorato a Flammarion, Editis e poi ad Amazon. Il mercato dei libri in Francia l’anno scorso ha persolo solo l’1 per cento e resta su un valore complessivo di 4 miliardi di euro: più che i libri sono in crisi le librerie e per questo la scelta di Delphine e Anne-Laure appare coraggiosa. Loro sembrano molto sicure dei loro calcoli, evitano accuratamente la retorica del libro come dovere del cittadino responsabile e sperano piuttosto di attrarre clienti con competenza, scelta ampia, animazioni, eventi con gli autori — da Raphaël Glucksmann il 7 novembre a Jane Birkin il 10 — e con il caffè e i dolci del Coutume Café, torrefazione franco-australiana già di grande successo nel VII arrondissement.

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