La più emozionata? «Mamma Daniela, che con Pippo ha un rapporto davvero speciale. Ma anche la sorella e la fidanzata, entrambe di nome Carlotta, non riuscivano a trattenere le lacrime dalla gioia». Il più agitato? «Papà Marco, che prima dell’inizio della gara sembra sempre il più tranquillo, ma quando parte la competizione diventa il più caldo di tutti». Parola di Matteo Sobrero, ciclista professionista albese che ieri ha vissuto l’emozione dell’oro olimpico nell’inseguimento a squadre del ciclismo su pista, guardando l’impresa della squadra azzurra direttamente dal salotto di casa Ganna a Vignone, il paese sulla collina di Verbania.

Classe 1997, nuovo campione italiano a cronometro, Matteo è grande amico di Filippo, nonché fidanzato da tempo con la sorella Carlotta. «Avevo appena concluso 14 giorni di allenamento in altura al Monte Moro di Macugnaga e sono arrivato giusto in tempo a Vignone per godermi semifinale e finale - racconta Sobrero -. Sapevo che Filippo, insieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan, se la sarebbero giocata fino all’ultimo, ma vedere la loro impresa insieme con tutta la famiglia è stata un’emozione davvero grande».

Avete festeggiato? «Certo, ma la vera festa ci sarà solo quando torneranno tutti in Italia. Abbiamo sentito Pippo dopo la gara, ora lo aspettiamo. Tra noi c’è solo un anno di differenza, ci conosciamo da tempo anche se siamo stati compagni di squadra solo da juniores». È stato lui il vero trascinatore della squadra verso la medaglia. «Ha fatto un’impresa straordinaria: dentro di me, ero sicuro che gli ultimi giri li avrebbe guidati Filippo, ma recuperare quasi un secondo in quattro giri e a quella velocità è stato qualcosa di eccezionale».

Anche il 2021 ciclistico di Matteo Sobrero, atleta dell’Astana Premier Tech, finora è stato da incorniciare: campione italiano a cronometro, terzo al Giro di Slovenia e quarto nella crono finale del Giro d’Italia. I prossimi obiettivi? «Fra pochi giorni parto per il Giro di Polonia, poi a settembre farò i campionati europei e forse anche i mondiali, più le classiche italiane a partire dal Giro di Lombardia. L’obiettivo è raccogliere su strada ancora qualche risultato da questa stagione che mi ha già dato tante soddisfazioni». Parigi 2024 è un obiettivo? «Più che altro, è un sogno. Partecipare a un’Olimpiade è il traguardo più grande che possa avere uno sportivo, indipendentemente dal risultato finale. Vedere i miei compagni e amici gareggiare a Tokyo è stato bellissimo e sarebbe fantastico poter dire un giorno di aver gareggiato anche io ai Giochi olimpici».