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Come il cinema può riscrivere la storia: “C’era una volta a Hollywood” di Tarantino arriva su Netflix

A due anni di distanza dall’uscita nelle sale, e a poche settimane dal romanzo di Quentin, C’era una volta a Hollywood arriva oggi su Netflix. Il film è l’ultimo capitolo della Trilogia del revisionismo storico che il grande regista ha cominciato nel 2009 con Bastardi senza gloria. Convinto che, grazie al potere del cinema, sia possibile reinventare il mondo.

Nel caso di CUVH ad essere riscritta è la terribile fine di Sharon Tate per mano della setta guidata da Charles Manson nell’agosto del 1969. Un omicidio che segnò la fine dell’utopia hippie in un anno che è decisivo anche per l’industria di Hollywood. In cui si conclude definitivamente l’epoca degli studios e dello star system classico; un poassaggio rappresentato dall’attore di serie B Rick Dalton e la sua controfigura Cliff Both. Rispettivamente Leonardo Di Caprio e Brad Pitt.

C’era una volta a Hollywood: la trama del film

Ambientato alla fine anni 60, il film racconta la storia di Rick Dalton, attore western in declino che ha l’abitudine di riascoltare le battute di suoi vecchi film e rivedere in tv le pellicole che lo hanno reso celebre. Suo angelo custode, braccio destro, amico – ma ufficialmente solo la sua controfigura – è Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt.

C'era una volta a Hollywood netflix

Dalton, dopo un successo strepitoso, si vede costretto ad accettare piccoli ruoli in serie tv western, pur di rimanere in qualche modo in auge. E permettersi la casa con piscina a Cielo Drive, a Hollywood, accanto alla villa di Roman Polanski e Sharon Tate (Margot Robbie). Quella villa maledetta che, nel 1969, è il set della terribile morte di Sharon (e di altre 8 persone) per mano della setta guidata da Charles Manson. E che porrà fine alle utopie del decennio dei figli dei fiori.

Riscrivere la Storia

Considerato come la terza parte di un’ideale trilogia dedicata alla storia, C’era una volta a Hollywood si pone sulla stessa linea dei precedenti Django Unchained e Bastardi senza gloria. Film che, in maniera molto personale, riscrivono il Nazismo e l’America schiavista poco prima della Guerra Civile. Qui, a modificare il corso degli eventi, ci pensano due mezze calzette della Hollywood degli anni 60: Rick e Cliff infatti galleggiano nella superficie del cinema di serie B, alle prese con delusioni, fallimenti personali e tanta voglia di riscatto.

Brad Pitt, Margot Robbie e Leonardo DiCaprio, luglio 2019.

In modo rocambolesco riescono infatti a “salvare” dalla morte Sharon Tate, la bellissima moglie di Roman uccisa il 9 agosto del 1969. Un personaggio – interpretato da Margot Robbie – che Tarantino tratteggia come se fosse l’incarnazione dell’innocenza di una generazione, e di un cinema ancora libero, controcorrente e non viziato dai tempi moderni.

Il film diventa così il grande sogno di un regista “romantico”, nel senso più profondo del termine, che nonostante tutto continua a credere che, grazie al cinema, tutto sia ancora possibile.

Il romanzo appena pubblicato

A due anni di distanza dall’uscita del film, lo scorso 1 luglio è stato pubblicato, da La Nave di Teseo, il romanzo omonimo scritto da Quentin Tarantino. Che il regista americano aveva già pensato prima del film. Nelle 224 pagine ci sono parecchie differenze di trama e di personaggi. E le vicenda della star televisiva Rick Dalton e della sua controfigura Cliff Booth sono raccontate in maniera più estesa.

Con il suo consueto stile ironico, appassionato e graffiante, il Tarantino scrittore aggiunge anche molte riflessioni sul mondo del cinema. Anche su quello italiano di serie B. Alternando storielle, dettagli irresistibili e aneddoti di set a momenti squisitamente più pulp. Senza ovviamente tralasciare l’intimismo e la poesia che addolciscono la conclusione della storia.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA