La prima cosa bella

I portici, e via

I portici, e via
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L’ultima cosa bella prima della vacanza di agosto sono i portici di Bologna, patrimonio dell’Unesco e concetto esistenziale che ti prepara ad affrontare la vita. Quelli come me che ne sono nati all’ombra hanno acquisito un senso delle cose che non prevede l’ombrello.

Dovunque tu vada ci sarà sempre un portico sopra la tua testa, a proteggerti. Perfino nella periferia bolognese gli edifici moderni spesso lo prevedono e così avanzi sicuro, asciutto, al massimo ti serve attraversare la strada per andare da un portico all’altro.

Poi cresci, cambi città e ti arriva la pioggia, ti arriva qualunque cosa cada dal cielo. A quel punto hai imparato: nulla ti proteggerà per sempre, ma ovviamente neppure l’ombrello. Continui ad avanzare, controvento e contro ogni altro elemento.

Ogni tanto torni nella tua città, ti concedi una tregua, magari segui il serpentone fino alla basilica di San Luca e fai un voto, per qualcuno, in silenzio. Guardi i portici, sotto, e sai che non basteranno a salvarti, dovrai contare sugli altri e soprattutto su te stesso, diventare il tuo portico. E ora buon viaggio, se andate a Bologna riparatevi, poi esponetevi a tutto il resto. Va bene così. Al primo settembre.