La lettera di Zaki alla fidanzata: «La situazione sta peggiorando»

Per l’ennesima volta, la custodia cautelare è stata prolungata: lo scorso 14 luglio, la Corte ha deciso che lo studente dovrà rimanere in carcere altri 45 giorni
La lettera di Zaki alla fidanzata «La situazione sta peggiorando»

«Combatterò finché non tornerò a studiare a Bologna». In una lettera per la fidanzata, consegnata alla famiglia durante una visita, Patrick Zaki ha raccontato i suoi timori e le sue speranze. Per l’ennesima volta, la sua custodia cautelare è stata prolungata: lo scorso 14 luglio, la Corte ha deciso che lo studente egiziano dovrà rimanere in carcere altri 45 giorni.

«Cara», scrive nella lettera. «Spero che tu sia in buona salute e in pace. È passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti: è stato solo per pochi minuti, ma incontrarti mi lascia sempre un enorme effetto positivo e mi dà la voglia di andare avanti con maggiore determinazione. So che nei nostri sogni più sfrenati non avremmo mai potuto immaginare questo scenario, e quando sono partito per Bologna avevamo fatto così tanti progetti, il primo dei quali era che tu venissi a trovarmi lì per girare l'Italia insieme».

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Purtroppo, però, aggiunge lo studente, «mi rende estremamente triste il fatto che non potrò vederlo succedere presto, dato che la mia situazione sta peggiorando di giorno in giorno. La mia indagine è ripresa, il che potrebbe significare che un giorno andrò in tribunale e dovrò subire un processo e questo è molto peggio di quanto mi aspettassi».

Dopo un anno e mezzo di detenzione, sperava di recuperare presto la libertà, «ma ora è chiaro che non accadrà a breve. So che siete stati pazienti e avete sopportato l'insopportabile: mi scuso sinceramente per questo. Infine, vorrei congratularmi con tutti coloro che sono stati rilasciati di recente, ma non sono affatto ottimista sulla mia situazione. Con molto amore, Patrick».

La lettera è stata pubblicata sulla pagina Facebook «Patrick libero». «Non c'è altro da dire dopo le parole di Patrick», hanno commentato i curatori della pagina, «che esprimono le nostre paure e i nostri sentimenti».

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