Un lungo riassunto e una domanda. Riassunto: poiché abbiamo la giustizia più lenta d’Europa, in cambio di una prima quota del Recovery l’Unione impone una riforma che ne riduca drasticamente i tempi. Il ministro Marta Cartabia ne appronta una severa, la discute con avvocati e magistrati, soprattutto coi partiti e ne scaturisce un testo di molto annacquato, ma condiviso. Il testo arriva in Consiglio dei ministri dove però i cinque stelle ci ripensano e dicono di no. Interviene Beppe Grillo e dice invece sì, il testo va benissimo. Il Consiglio dei ministri, cinque stelle compresi, approva. Nel frattempo, dopo pranzo al mare con Grillo, Giuseppe Conte è ufficializzato capo politico e dice invece no, il testo non va affatto bene. Enrico Letta, segretario del Pd, gli dà manforte: in effetti qualcosa si può cambiare. Draghi si infuria: avevate firmato, la vostra firma non vale niente? Accetta correzioni. Segue trattativa, si decide di rendere imprescrittibili (fine processo mai) i reati di mafia e terrorismo. Tutto a posto? No, perché gli altri partiti dicono allora anche noi. La Lega ottiene l’imprescrittibilità per i reati sessuali e di droga.Ci siamo? Ci siamo. Il testo torna in Consiglio dei ministri: appuntamento alle 15.30 di ieri. Ma i cinque stelle non ci vanno, sono in riunione con Conte. Si presentano un’ora e mezzo dopo e dicono che a ogni reato cui è contestata un’aggravante mafiosa bisogna dare tempi più lunghi o non se ne fa niente. La spuntano, faccenda conclusa. La riforma quasi non c’è più. Tutti i partiti hanno vinto, tutti esultano. Ora la domanda: voi li dareste a cuor leggero dei soldi a questo Paese?