Sostegni bis, Protezione Civile: «Sottratti 15 milioni, incrinato il rapporto con l’Ingv»

di Carlotta De Leo

Curcio: «L’emendamento colpisce il sistema e modifica il coordinamento con gli enti scientifici». La replica del presidente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia: «Eliminato solo un passaggio contabile»

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Una decisione «dell’ultimo minuto» che mette « in discussione uno dei pilastri del sistema». È un duro attacco quello del Dipartimento della Protezione civile contro l’emendamento inserito in extremis nel decreto Sostegni bis che ha sottratto al Fondo di protezione civile 15 milioni di euro all’anno, «risorse finalizzate alla previsione e prevenzione dei rischi e al volontariato». Una scelta fatta all’insaputa del Dipartimento e che in sostanza «svincola» l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) dalla convenzione che fino ad oggi lo ha legato alla Protezione civile per ciò che concerne l’attività scientifica. «L’emendamento colpisce la Protezione civile non solo da un punto di vista economico finanziario, che è l’aspetto che preoccupa di meno - spiega il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio - ma soprattutto il meccanismo di coordinamento degli enti scientifici». Immediata la replica del presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni: «Il finanziamento diretto all’Ingv non mina gli equilibri, ma elimina un passaggio intermedio nell’ottica della semplificazione amministrativa».

«Non siamo stati consultati»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarellanella lettera di accompagnamento alla promulgazione della legge indirizzata al Parlamento aveva contestato l’eccessivo uso di emendamenti fuori tema. Ed è proprio uno di quelli citati dal Capo dello Stato (l’articolo 9 comma 1 quater in tema di autonomia scientifica dell’lngv nelle attività svolte in coordinamento con il Dipartimento) che viene contrastato dalla Protezione civile.«Con poche righe in un decreto legge, che peraltro dovrebbe riguardare “Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid 19”, si mette in discussione uno dei pilastri del nostro sistema» accusa il Dipartimento che sottolinea di non essere stato consultato «per comprendere l’impatto che una norma del genere può produrre».

Il sistema

Il sistema della Protezione civile «chiama in campo centro di ricerca, università, consorzi di ricerca». Con questo emendamento, spiega Curcio, «improvvisamente un pezzo di questo sistema se ne va da un’altra parte ed è questo a preoccupare. L’aspetto economico-finanziario e burocratico sono tutta un’altra cosa». Curcio ha inoltre ricordato che «il sistema di Protezione civile italiano è unico e si basa su quell’intuizione del grande Giuseppe Zamberletti di avere un coordinamento, sì delle attività operative, ma soprattutto delle attività scientifiche ai fini di Protezione civile». «Questo - conclude Curcio - non ha nulla a che vedere con la libera scienza che noi promuoviamo. E non ha nulla a che vedere nemmeno con la burocrazia che viene citata nelle procedure e viene collegata a questo emendamento».

Forte disparità tra gli enti scientifici

«L’emendamento - chiarisce il Dipartimento in una nota - ha incrinato il rapporto di sinergia tra l’Ingv e Protezione civile» e ha introdotto «un elemento di forte disparità in un sistema costituito da tanti enti e istituti scientifici». Tutte «realtà di eccellenza» che danno un contributo «specifico e prezioso» e di cui l’Ingv è «solo una, seppure con un ruolo essenziale e insostituibile». Spetta alla Protezione Civile, rivendica il Dipartimento, gestire questa «rete di competenze» per «integrare le conoscenze e i prodotti derivanti da attività di ricerca e innovazione in concrete attività di riduzione del rischio, assumendosi quotidianamente la responsabilità delle scelte delicatissime che ne derivano». «Ben vengano gli investimenti nella ricerca scientifica e gli interventi a sostegno della sua autonomia - si legge ancora - ma non a discapito del Fondo nazionale di protezione civile, indebolendo il ruolo della comunità scientifica nel Servizio nazionale e depauperando le risorse destinate alla previsione, prevenzione e mitigazione dei molteplici rischi che interessano il nostro Paese».

Ingv: solo un passaggio contabile

Il finanziamento diretto della presidenza del Consiglio dei ministri all’Ingv «elimina un passaggio contabile intermedio» in nome della semplificazione «senza sottrarre risorse alle attività svolte dalla Protezione civile e senza minare l’equilibrio nei rispettivi ruoli, anzi rafforzandolo» replica il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Carlo Doglioni. «Con la Legge n. 73/2021 - spiega ancora - vengono attribuiti all’Ingv direttamente senza passare per il Dipartimento di Protezione Civile. I 15 milioni di euro attribuiti dalla norma sono meno di quello che l’INGV spende annualmente, circa 18 milioni all’anno, e sono poco più di quanto il Dipartimento di Protezione Civile trasferisce ogni anno all’istituto». Inoltre, si sancisce la necessaria separazione di ruoli tra ricerca scientifica e gestione delle attività emergenziali. «L’Ingv - conclude - continuerà a garantire la piena collaborazione con la Protezione Civile Nazionale aumentando e possibilmente migliorando le proprie attività». «L’Italia - ricorda Doglioni - è una nazione altamente sismica e con frequenti eruzioni vulcaniche. L’Ingv è la sentinella di questi fenomeni al servizio della nazione. Mantenerlo nella migliore operatività è un interesse per l’Italia».

28 luglio 2021 (modifica il 28 luglio 2021 | 16:00)