Marco De Veglia morto di Covid a Miami, chi è il manager no vax che rifiutava l’iniezione

di Riccardo Bruno

Marco De Veglia, esperto di marketing, è deceduto a Miami. Era convinto che il vaccino non fosse necessario e che le mascherine fossero inutili

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Marco De Veglia (Instagram)

Si era convinto che il Covid fosse un’influenza che si può curare a casa, che il vaccino non fosse necessario, che misure come le mascherine fossero inutili. Per questo la morte per coronavirus di Marco De Veglia, 55 anni, esperto di marketing molto conosciuto nel suo settore, ha fatto notizia. È morto a Miami dove era stato ricoverato in terapia intensiva quando le sue condizioni si erano aggravate dopo aver contratto il virus un paio di settimane fa.

De Veglia e la scelta di non vaccinarsi

A darne notizia l’amico Stefano Versace, imprenditore del gelato in Florida, che non aveva condiviso le sue posizioni no vax ma che ora avverte a non trarre conclusioni affrettate: «È facile puntare il dito contro un uomo che ha scelto di non vaccinarsi e poi muore di Covid. Più difficile chiedersi come possa accadere che una persona intelligente, un ottimo professionista, finisca per diventare vittima di un flusso continuo di fake news che lo invitano a non tutelare la propria salute».


I ricordi sui social

De Veglia, triestino, sposato e padre di un ragazzo, nel 2009 si era trasferito a New York seguendo principalmente aziende italiane e diventando un punto di riferimento nel brand positioning e nella creazione e valorizzazione di marchi. Consulente di multinazionali e di startup, aveva creato «Brand facile» e teneva corsi per aiutare le aziende a essere riconoscibili nel mercato. Autore anche di un manuale (Zero concorrenti) rivolto agli imprenditori, negli ultimi mesi aveva assunto attraverso i social posizioni apertamente no vax. Condivideva giudizi di questo tenore: «Nella narrazione pandemica fatichiamo a trovare anche solo un 1% di verità, c’è una contraddizione dietro l’altra a fare da eco ad una propaganda buffa quanto asfissiante». E ancora: «Se muori di infarto è Covid, se muori di vaccino è infarto». Sui social molti i messaggi di chi lo aveva conosciuto, ricordando soprattutto i tanti progetti in cui era coinvolto.

27 luglio 2021 (modifica il 27 luglio 2021 | 12:55)