Quinta finale olimpica consecutiva nei 200 stile libero per Federica Pellegrini che così già stabilisce un record perché solo Phelps ha fatto altrettanto, nei 200 farfalla: "Lui l'ha vinta però". Mentre Fede dichiara che questo era il traguardo, "sono onesta, il reparto medaglie è chiuso. Io ci provo sempre ma sono anche realista”.

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Ci sono lacrime fuori dall’acqua, non un pianto, un attimo per far scivolare l’emozione e liberarsi dell’ansia di aver fatto tanta fatica per poi arrivare all’ultima Olimpiade e guardarla da lontano e invece no. Pellegrini parte dalla corsia numero 8, quella cieca e usa l’esperienza per dosare la gara al buio, poi libera la potenza che c’è e chiude in 1’56”44. Quanto basta per prendersi un pezzo di storia.

Tra record e amori travagliati, la storia olimpica di Federica Pellegrini

“Sono veramente felice, non prendiamoci troppo in giro, questo era l’obiettivo con le Olimpiadi spostate di un anno e il mio corpo che mi chiede i minuti di ritorno con gli interessi. Questa è l’ultima, basta. Parigi 2024? Non ci penso neanche, già per arrivare fino a qua ci è uno voluto uno staff motivato dietro a spingere”. Un gruppo di sostegno che va dal tecnico (e molto di più) Matteo Giunta fino ai cani di casa “parte integrante”. 

La qualificazione presa da quindicesima aveva tolto ogni punto di riferimento: “Non mi sono risparmiata, l’ho proprio sbagliata, sono stata sotto ritmo e non sono più riuscita a uscire, ma sono strafelice di quello che ho fatto oggi. Ho imparato a pormi mete raggiungibili”.


I 200 con cui Pellegrini saluterà i Giochi li assegna all’australiana Titmus e avverte: “Io tifo per la linea rossa però”. È quella del record che è ancora suo: 1’52”98 lo ha fatto al Mondiale del 2009, a Roma e vorrebbe proprio lasciare Tokyo senza averlo visto cadere.

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