Sono state un incubatore perfetto. Lo spot ideale di una campagna vaccinale senza inciampo: per questo le terre alte libere dal Covid, volute dal presidente Alberto Cirio, sono il filo rosso della due giorni di Figliuolo. Una finestra per ribadire quel che ieri il generale, in visita a Sestriere, ha fatto chiaramente capire: solo l’adesione alla campagna vaccinale ci permetterà di accogliere turisti la prossima stagione sulle montagne, che «torneranno a essere un traino economico». Oggi lo stesso messaggio passerà di mano ad altre terre alte, quelle del Cuneese. Alle 12 il generale Figliuolo è atteso a Frabosa Sottana, in provincia di Cuneo, dopo la mattinata all’hub vaccinale Lavazza a Torino. Infine salirà a Prato Nevoso tra gli operatori dello sci. Il «nodo» dello sci Ieri ha parlato ai Comuni olimpici della Via Lattea per discutere della prossima stagione sciistica. Il tema della ripartenza è dunque parte integrante dell’agenda di questa due giorni in montagna del generale, insieme alle prime indicazioni su come sarà possibile conciliare green pass - il passpartout delle nostre prossime vite - con lo sci in sicurezza. Un nodo peraltro, quello dello sci, caro da sempre al governatore Cirio. Era stato lui lo scorso inverno a sostenere le stazioni indignate per sei ripartenze attese e disattese dai giri di vita del ministero. E sempre lui ha messo la firma alle montagne Covid free. «E’ stato un vero successo - ha detto facendo il punto dell’iniziativa -. Tanto che l’adesione è stata altissima. I numeri: abbiamo coinvolti 226 Comuni e vaccinato con almeno una dose 74.952 abitanti. E la media degli immunizzati vola: è del 70% con picchi dell’87%. Le nostre montagne, dunque, sono pulite e pronte ad accogliere i turisti». Due mesi dopo l’annuncio, dunque, le terre alte piemontesi sono isole no-Covid, dove peraltro - ma in termini purtroppo relativi - è stata raggiunta nei numeri la soglia dell’immunità di gregge. Una regia, ha sottolineato il governatore, «che non sarebbe stata possibile senza le dosi di conguaglio che il generale Figliuolo ci ha garantito. Perché abbiamo coperto i residenti ma anche i lavoratori, gli stagionali in arrivo da altre Regioni, soprattutto liguri. E Figliuolo è un uomo di parola. Un alpino. A luglio ci ha fornito 40 mila dosi in più, per agosto ne ha assegnate 20 mila. E questo è un atteggiamento premiante verso il Piemonte, che sui vaccini ha dimostrato di essere molto performante: il 99% di tutto quello che ci è arrivato lo abbiamo inoculato». Ma la campagna vaccinale presta comunque il fianco al suo nodo cronico: la mancanza di dosi. Se ne potrebbero somministrare il doppio. Per questo Cirio chiederà più vaccini. Perché le conseguenze si sono già fatte sentire con un primo dietrofront di queste ore: l’Asl Cuneo 1, ad esempio, che per effetto della stretta sul green pass ha visto in un solo giorno moltiplicare le prenotazioni del 166%, ha diffuso un annuncio per gli under 19: «Disponiamo di scorte compatibili solo su prenotazione, non con l’accesso diretto. Ci scusiamo per il disagio».