Seconda uscita, secondo duello con un gruppo di ragazzi che giocano in Eccellenza. Il Toro si ripresenta sul campo ad un passo da Ortisei per sfidare il Brixen dopo aver cancellato il test di livello con il Bochum per colpa di una positività nel gruppo squadra tedesco.

Così, via libera al bis: prima il Merano, domenica scorsa, adesso una delle due società di Bressanone. Il verdetto finale racconta di un successo granata per 5-1: rete di Verdi e, poi, due autogol (Angerer e Senoner) prima del sigillo di Baselli e la rete di Zaza con il giovane Reci a regalare una gioia ai suoi. Il pomeriggio in Val Gardena fa fare un piccolo passo avanti ad una realtà, inevitabilmente, cantiere aperto: qualcosa del lavoro di questi dieci giorni di ritiro si è visto, molto ci sarà da vedere. Juric non ha smesso un attimo di indicare la strada: ritmo, intensità e spazio da occupare in attacco con quattro o cinque uomini contemporaneamente perché è là, nella linea offensiva, che il nuovo Toro deve liberarsi dalla paura di sbagliare.

In evidenza, e non è una novità, la regia di Mandragora, la continuità di Ansaldi e accenni di vivacità di Verdi dentro ad un test che non poteva emettere sentenze vista la differenza, abissale, di valori sulla scena. Dopo le 11 reti al Merano, le cinque al Brixen in attesa di avversari con una storia diversa: il lavoro di Juric è soltanto all’inizio e la sua traduzione in movimenti e manovre non può che essere relegata ai buoni propositi. Assente Bremer per un trauma distorsivo alla caviglia destra rimediato nell’allenamento prima dell’amichevole.

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