Delitto di Voghera: la comunità marocchina manifesta. La sorella di Youns: “Fiduciosa che avremo giustizia”

Alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Meardo per il presidio di protesta. Il legale di Adriatici: «Preoccupazione per il clima di tensione»

Delitto di Voghera: la comunità marocchina manifesta. La sorella di Youns: “Fiduciosa che avremo giustizia”

Sale la tensione a Voghera per la manifestazione in segno di solidarietà a Youns El Boussetaoui di oggi pomeriggio, organizzata dalla comunità marocchina con diverse associazioni e la sorella della vittima. Massimo Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l'uccisione di Youns El Boussetaoui, avvenuta martedì sera con un colpo di pistola in piazza.

Nel tardo pomeriggio, alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Meardo a Voghera per il presidio di protesta. Oltre 500 hanno preso parte al corteo. Qualche decina di manifestanti ha ripetuto il grido «assassino, assassino» rivolto ad Adriatici. Tanti i rappresentanti della comunità islamica che hanno raccolto l'invito delle associazioni antirazziste. C’è stato qualche momento di tensione quando alcuni manifestanti hanno cercato superare lo sbarramento delle forze dell'ordine per raggiungere la sede del Comune.

«Quello che è successo è una cosa ingiusta e tutta questa gente, familiari e non, vuole la giustizia che vogliamo noi» ha dichiarato a LaPresse Bahija El Boussettaoui, sorella del trentanovenne ucciso a colpi di arma da fuoco martedì scorso da Adriatici. «A questa manifestazione c'è tanta gente perché tutti conoscono Youns, visto che siamo in Italia da 23 anni. Adesso Youns non è più solo il figlio e il fratello della famiglia El Boussettaoui, ma di tutte queste persone che sono qui e di quelle che stanno manifestando in altre città. Io sono fiduciosa che lo Stato e il Governo italiano ci daranno giustizia perché è chiaro cos'è successo quel giorno, lo sparo, il caso è chiarissimo. Gli inquirenti fanno questo di mestiere e avranno capito anche loro. Noi ora vogliamo giustizia» ha concluso la donna.

A Voghera presidio antirazzista per Younis: l'intervento della sorella

Prima della manifestazione, la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, della cui giunta fa parte Adriatici, aveva invitato «gli esercenti di piazza Meardi e aree limitrofe a prestare ogni opportuna attenzione», suggerendo «di valutare l'eventuale chiusura delle proprie attività». E in effetti quasi tutti i negozianti sembrano avere raccolto l’invito della sindaca a chiudere in concomitanza della manifestazione.

«Rinnovo il mio invito a tutti affinché oggi la manifestazione possa svolgersi in modo pacifico» aveva scritto su Facebook Garlaschelli, dissociandosi «categoricamente» da quanto riportato su Il Foglio, che ha riferito che l'assessore al commercio della giunta di centrodestra, Francesca Miracca, riferendosi alla manifestazione in programma questo pomeriggio, avrebbe detto: «Spariamo davvero». La sindaca di Voghera aveva invitato i cittadini anche a «non diffondere tramite i social network post il cui contenuto potrebbe incitare all'odio e scatenare comportamenti violenti».

Voghera, in centinaia in piazza per Youns ucciso dall'assessore Adriatici urlano "Assassino"

A LaPresse, l’avvocato Gabriele Pipicelli, legale di Adriatici, aveva manifestato preoccupazione «per il clima che si sta venendo a creare a Voghera, anche per la manifestazione che si terrà oggi pomeriggio con alcuni esponenti politici che stanno alimentando un clima di tensione, forse anche per influenzare il giudizio della magistratura». 

Caso Voghera, gli avvocati di Youns minacciati: "Dietro l'omicidio c'è una sottotraccia di razzismo"

Il legale aveva poi confermato che il trasferimento dell’assessore di Voghera in località segreta si è reso necessario dopo la diffusione da parte di un esponente di “Buona Destra Voghera” di un video in cui viene mostrata la sua abitazione. Nello stesso filmato, si fa riferimento anche a possibili disordini nella manifestazione di oggi.

I perché dei nostri lettori

Mio padre e mia madre leggevano La Stampa, quando mi sono sposato io e mia moglie abbiamo sempre letto La Stampa, da quando son rimasto solo sono passato alla versione digitale. È un quotidiano liberale e moderato come lo sono io.

Mario
I perché dei nostri lettori

Perché mio papà la leggeva tutti i giorni. Perché a quattro anni mia mamma mi ha scoperto mentre leggevo a voce alta le parole sulla Stampa. Perché è un giornale internazionale.Perché ci trovo le notizie e i racconti della mia città.

Paola, (TO)
I perché dei nostri lettori

Leggo La Stampa da quasi 50 anni, e ne sono abbonato da 20. Pago le notizie perché non siano pagate da altri per me che cerco di capire il mondo attraverso opinioni autorevoli e informazioni complete e il più possibile obiettive. La carta stampata è un patrimonio democratico che va difeso e preservato.

Anonimo
I perché dei nostri lettori

Ho comprato per tutta la vita ogni giorno il giornale. Da due anni sono passato al digitale. Abito in un paesino nell'entroterra ligure: cosa di meglio, al mattino presto, di.... un caffè e La Stampa? La Stampa tutta, non solo i titoli....E, visto che qualcuno lavora per fornirmi questo servizio, trovo giusto pagare un abbonamento.

Sandro, Garlenda (SV)
Video del giorno

La contestazione di Chaima col Corano in mano alla manifestazione del 25 Aprile a Milano

La guida allo shopping del Gruppo Gedi