Angelina Jolie-Brad Pitt, nessuna pace: continua la lotta per la custodia dei figli

Due mesi fa l’attore aveva ottenuto l’affidamento congiunto dei ragazzi, ora è l’ex moglie a mettere a segno il punto: la corte d’appello ha ricusato il giudice che aveva emesso il provvedimento provvisorio. «Conflitto d’interessi», la battaglia legale continua
Angelina JolieBrad Pitt nessuna pace continua la lotta per la custodia dei figli

Non accenna a placarsi la battaglia legale tra Angelina Jolie e Brad Pitt per la custodia dei figli. Seppur nei giorni scorsi negli Stati Uniti qualcuno vociferasse di una presunta tregua, i due sono tornati ai posti di combattimento. E, a due mesi dal provvedimento provvisorio che attribuiva all’attore americano l’affidamento congiunto dei ragazzi, è arrivata un’importante vittoria per la diva di Hollywood.

La corte d’appello della California, infatti, ha ricusato John W Ouderkirk, il giudice che sovrintendeva al divorzio e - appunto - alle decisioni legate alla custodia dei figli**.** Alla radice di questa decisione c’è un conflitto d’interessi: sostanzialmente, Ouderkirk non è riuscito a spiegare a sufficienza i rapporti d’affari con Anne Kiley, che fa parte del team degli avvocati difensori di Pitt.

«La violazione etica del giudice Ouderkirk, considerata insieme alle informazioni divulgate sui suoi recenti rapporti professionali con i legali di Pitt, potrebbe indurre una persona obiettiva, a conoscenza di tutti i fatti, a nutrire ragionevolmente un dubbio sulla capacità del giudice di essere imparziale», ha stabilito il tribunale. «È necessaria dunque la rimozione». Tutto da rifare dunque per l’attore.

Tra l’altro Ouderkirk aveva persino officiato le nozze dei Brangiolina in Francia, nel 2014: nessuno si è sorpreso quando cinque anni dopo, al momento del divorzio, la coppia aveva scelto lui come proprio giudice, per garantirsi maggiore privacy nelle procedure. Poi però, secondo Angelina, la scorsa estate non avrebbe dichiarato di essere incaricato in altri processi in cui lavora pure Anne Kiley.

«Quando interpreti il ruolo di giudice privato, devi rispettare la regola della massima trasparenza», è il commento di Robert Olson, avvocato della Jolie, che aveva già chiesto la rimozione di Ouderkirk, ma un giudice della corte inferiore aveva stabilito che la domanda era arrivata troppo tardi. Sul ricorso, la corte d’Appello ha ribaltato la decisione, assegnando di fatto un punto ad Angelina.

E gettando nuova benzina sul fuoco della battaglia legale.

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