Vigneti aggrediti dalla popillia, l’insetto di origine asiatica che sta devastando le vigne della zona di Borgomanero. «È un problema molto serio - dice Marco Cerutti, della Cantina Pidrin di Borgomanero - e sta danneggiando in modo significativo i raccolti. L’insetto si nutre delle foglie e la pianta diventa uno scheletro. La popillia non è un insetto autoctono, quindi non trova nell’ambiente nessuno che l’aggredisca e questo ne favorisce la diffusione in modo esponenziale. Noi facciamo agricoltura biologica, non utilizziamo prodotti chimici, ma è praticamente impossibile fronteggiare la situazione: bisognerebbe costruire la lotta integrata con le trappole coi feromoni, ma non ci sono dispositivi di questo genere così grandi». Manuela Ferrari, della cantina Fontechiara, anche questa di Borgomanero, aggiunge che «quest’anno abbiamo già perso un terzo del raccolto, e siamo solo a luglio. La popillia si è moltiplicata negli ultimi anni con effetti devastanti; e a questo tipo di danni vanno aggiunti quelli provocati dagli animali selvatici, dai cinghiali ai caprioli. Tra l’altro si parla sempre di risarcimenti, ma non abbiamo ricevuto un centesimo. Bisognerebbe avere maggiore attenzione per chi lavora la terra e mantiene l’ambiente sano, invece siamo lasciati soli».