GIOCHI APERTI

A Tokyo una cerimonia a porte chiuse: tra festa e ricordo, ora è caccia alle medaglie

Naomi Osaka riceve la fiamma

Quasi quattro ore tra spettacolo e sfilata deli atleti, con la Osaka ultimo tedoforo. Omaggi alla storia del Giappone e a chi era in prima linea per il Covid. Ora il braciere arde in riva al Pacifico

Dal nostro inviato Gian Luca Pasini

Un piccolo e grandissimo sospiro. Dopo oltre un anno di attesa e tante paure: i Giochi Olimpici numero 32 sono ufficialmente aperti con una cerimonia extralarge durata 3 ore e 50 minuti abbondanti e chiusa dalla numero 2 del mondo del tennis, Naomi Osaka. A lei l'incarico più complesso e ambito: accendere il tripode olimpico a forma di piramide che adesso verrà spostato e mandato per i prossimi 16 giorni in riva all'Oceano Pacifico.

Giochi diversi

—  

A illuminare questi Giochi di resistenza e resilienza. Giochi che il Giappone non voleva (causa Covid), Giochi che hanno suscitato mille polemiche politiche, Giochi a porte chiuse (i primi della storia), ora finalmente aperti. È stata una cerimonia molto "Giapponese" style e un po' meno legata al profilo internazionale, ma bisogna anche comprendere cosa è successo in questo Paese negli ultimi mesi, con i contagi di Covid ancora in crescita (seppure sotto controllo). Non a caso un centinaio di manifestanti è arrivato fuori dallo stadio Olimpico di Tokyo per protestare. Eppure, poco prima, molti giapponesi erano arrivati vicino allo stadio per applaudire.

Doppio portabandiera

—  

Nonostante la raccomandazione del Cio, su oltre 200 paesi partecipanti ai Giochi, sono una ventina quelli che hanno presentato un solo alfiere alla cerimonia d'apertura: "A tutti i Comitati olimpici nazionali è stato consentito di avere un portabandiera donna e un portabandiera uomo, alcuni non hanno potuto sfruttare questa opportunità a causa della complessità del viaggio e dei limiti del periodo di soggiorno", la spiegazione del Comitato olimpico internazionale. Tra questi Libia, Etiopia, Yemen, Oman, Emirati Arabi, Bangladesh, Gibuti, Brunei, Mali, o anche Samoa e Trinidad & Tobago. Guidata dagli alfieri Jessica Rossi ed Elia Viviani, l'Italia Team alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Tokyo era presente con 110 atleti di 21 discipline. Un numero ridotto rispetto ai 384 azzurri qualificati - record storico - per l'evento a cinque cerchi a seguito delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19. Ad applaudire l'ingresso della delegazione italiana, in elegante tuta bianca con il tricolore riportato sul petto, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il Sottosegretario allo Sport del Governo, Valentina Vezzali, il membro dell'Esecutivo del Cio, Ivo Ferriani, il membro onorario del Cio, Manuela Di Centa, e Diana Bianchedi, coordinatrice generale del Comitato organizzatore dei Giochi di Milano Cortina 2026.

Ricordi ed emozioni

—  

Alcuni i momenti emozionanti, come i tanti omaggi (non solo giapponesi) a medici e infermieri che hanno combattuto il Covid, o quando il cielo sopra lo stadio si è illuminato di una "stella" sorretta dalla tecnologia a galleggiare nella notte di Tokyo. Ci sono state dediche allo sport, alla tolleranza nella diversità, e naturalmente alle vittime dello Tsunami che ha colpito il Nord del Giappone 10 anni fa. E di passaggio anche una citazione anche all'attentato terroristico di Monaco 1972. Tanti gli omaggi al Giappone dall'Epoca Edo, al teatro Kabuki. Bellissima la trasposizione dei pittogrammi in persone fisiche. I pittogrammi sono quei simboli che rappresentano i Giochi e che nel centro dello stadio sono stati rappresentati da tre bravissimi ballerini.

POTRESTI ESSERTI PERSO

ANNUNCI PPN