La prima cosa bella

Ho l’età

 Ho l’età
(reuters)
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La prima cosa bella di venerdì 23 luglio 2021 è avere l’età, andare avanti negli anni senza aver paura, anzi: con un certo entusiasmo. Siamo stati più vecchi allora, siamo più giovani adesso. Lo pensavo leggendo del nuovo film di Night Shyamalan (Old) in cui una famiglia è preda dell’accelerazione del tempo e vedendo il post in cui Nanni Moretti si è auto-invecchiato, deluso perché il suo cinema è stato scavalcato da sperimentazioni bizzarre. Che problema c’è? Si matura, si cerca un’altra vita dentro la vita. Non si muore, ancora; non si finisce, ancora. Quello succede quando si smette di cambiare, di provare e perfino di sbagliare. Una società costruita sulla negazione del tempo che trascorre è fallimentare in partenza, è popolata di uomini e donne ricostruiti, un po’ finti, che dicono e fanno le stesse cose, con la pretesa si rimanere ai loro posti per sempre. La miglior visione del tempo è quella dell’Ecclesiaste, che assegna le fasi a ogni azione. C’è un tempo per stare al centro e uno per mettersi di lato. Reinventarsi è il verbo dal coniugare. Al presente, per avere un futuro.