La Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la Banca Mps comunicano che è stato raggiunto un accordo preliminare in ordine alle richieste risarcitorie stragiudiziali riferite all'acquisizione Antonveneta e agli aumenti di capitale del 2011, del 2014 e del 2015.

L'intesa prevede che Mps sottoponga al cda del 5 agosto sui conti una transazione che definisce in maniera conclusiva il contenzioso a fronte del pagamento di 150 milioni di euro e di impegni sulla valorizzazione del patrimonio artistico della banca. Grazie all'accordo Mps riduce di 3,8 miliardi di euro le richieste risarcitorie che gravano sulla banca. 

Il sindaco di Siena: «No a una vendita a ribasso e tutela dell'occupazione»

Così in una nota il Comune e il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, dopo l'annuncio che Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la Banca Mps hanno raggiunto un accordo preliminare in ordine alle richieste risarcitorie stragiudiziali riferite all'acquisizione Antonveneta e agli aumenti di capitale del 2011, del 2014 e del 2015. «A seguito del comunicato stampa che ha dato conto della interlocuzione e della trattativa per il ristoro di un indennizzo a favore della Fondazione Mps da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena - si legge in una nota del Comune -, l'amministrazione comunale, che ha insistito, recentemente da sola, per far avere l'indennizzo, anche tramite la lettera aperta dello scorso 29 giugno, rivolta al governo Draghi dal sindaco Luigi De Mossi, richiede che non venga fatta una vendita al ribasso e che vengano tutelate l'occupazione e i diritti dei dipendenti, il rapporto con il territorio, la tutela del marchio, il patrimonio artistico per il quale il Comune ha chiesto di estendere il vincolo a tutti i beni, oltre che la permanenza degli uffici direzionali nel luogo ove la Banca è nata».

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