Global Sustainable Investment Review

Investimenti sostenibili in continua ascesa e superano i 35mila miliardi di dollari

A livello globale il peso delle masse gestite con criteri Esg raggiunge il 36% del totale. Sprint del Canada, frenano Europa ed Australasia

di Daniela Russo

(Murrstock - stock.adobe.com)

2' di lettura

Investimenti sostenibili a quota 35,3 trilioni di dollari nel mondo, con un incremento del 15% negli ultimi due anni (2018-2020) e un peso complessivo rispetto al volume totale degli asset under management che raggiunge il 36% (nel 2018 era il 33,4 per cento).

L’ultima Global Sustainable Investment Review, analisi biennale condotta dalla Global Sustainable Investment Alliance (Gsia) sullo stato degli investimenti sostenibili nei principali mercati finanziari, riflette una crescita costante dell'industria dei patrimoni gestiti nel rispetto del sociale, dell'ambiente e della governance, con un focus crescente sugli impatti a breve e lungo termine generati.

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Canada primo, rallenta l’Europa

Il confronto tra le ultime due pubblicazioni restituisce un panorama nuovo, ricco di cambiamenti. L’industria degli investimenti sostenibili, infatti, è in trasformazione, con variazioni nei volumi e nei ritmi di crescita in diverse regioni, oltre che rapidi sviluppi in termini di definizione degli standard di pratica. Nell’ultimo biennio, in particolare, il Canada registra un tasso di incremento del 48%, seguito da Stati Uniti (42%) e Giappone (38 per cento). L’Europa, non solo perde la leadership degli scorsi bienni, ma fa segnare una frenata del 13%, dovuta agli interventi normativi che hanno ridefinito i parametri di accesso alla stessa categoria di investimento sostenibile.

Una situazione simile si registra in Australasia, dove definizioni e normative incidono sui tassi di crescita. Qui si evidenzia un rallentamento del tasso di incremento - tra il 2018 e il 2020 è al 25%, dal 46% del biennio precedente – ma non si inverte la rotta. In questo nuovo scenario, il Canada è il mercato con la più alta percentuale di investimenti sostenibili (62%), seguito da Europa (42%), Australasia (38%), Stati Uniti (33%) e Giappone (24 per cento).

Usa ed Europa continuano a rappresentare insieme oltre l'80% del mercato complessivo, mentre resta per lo più invariato il peso delle altre regioni: Canada (7%), Giappone (8%) e Australasia (3 per cento).

Integrazione Esg: prima strategia di investimento

La strategia di investimento sostenibile più comune è l’integrazione Esg, con un totale di 24,6 trilioni di dollari in asset under management che seguono questo approccio. Al secondo posto c'è lo screening negativo (15,9 trilioni di dollari), seguito da corporate engagement/shareholder action (10,47 trilioni di dollari). Anche guardando alle strategie emergono nuovi modelli, solo due anni prima il gradino più alto del podio era occupato dallo screening negativo.

Infine, il report si sofferma anche sul profilo degli investitori. Nel 2012, anno della prima analisi Gsia, gli istituzionali detenevano l’89% degli asset sostenibili, il retail solo l'11 per cento. Nel tempo, l’attenzione di questi ultimi è cresciuta costantemente, fino a raggiungere un peso pari al 25% già nel 2018, mantenendosi costante nel 2020.


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