Incendio all'hotspot di Pozzallo, il sindaco: "Allarme rientrato"

Sicilia

In fuga 36 migranti, di cui nessun positivo al covid. Di questi sette sono stati bloccati e attualmente si trovano nella struttura

Si è svolta stamane una riunione operativa in video conferenza tra il Ministero degli Interni, la Prefettura di Ragusa, le autorità sanitarie e il Comune di Pozzallo per fare il punto sulla situazione dopo l'incendio di ieri che ha provocato gravi danni nel padiglione centrale dell'hotspot di Pozzallo, nel Ragusano.

L'incendio

Il fuoco è stato appiccato ad un cumulo di materassi, per protesta. Tutti in salvo i circa 120 ospiti, tra cui una ventina di minori. Prefettura e Questura stanno coordinando le operazioni di ricollocazione in altri centri di concerto con il Ministero dell'interno. Intanto è stata già eseguita la sanificazione del padiglione donne che potrà tornare fruibile a breve. Nella notte 20 migranti sono stati trasferiti in località Cifali e una parte di essi è stata collocata in apposite tende. 

Migranti in fuga

Alcuni migranti nel trambusto si sono dati alla fuga. Fra i fuggitivi, che sono 36, di cui nessun positivo al covid, sette sono stati ripresi e attualmente si trovano nella struttura che ospita 78 migranti. In questo momento la situazione è tranquilla.

Le parole del sindaco Roberto Ammatuna

"Un doveroso ringraziamento - dice il sindaco Roberto Ammatuna - va alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, agli operatori che insieme hanno saputo far fronte alla difficile situazione creatasi. Ancora una volta la grande sinergia istituzionale è stata fondamentale per ricreare, nel giro di poche ore, una situazione di normalità". "L'attività di quarantena per contatti con positivi li costringe a stare troppo a lungo in isolamento - spiega Ammatuna -. E' chiaro che i disordini si creano solo quando in struttura arrivano ceppi di migranti di nazionalità tunisina. Si dovrà studiare al più presto una soluzione", osserva.

 

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