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POLITICA

Palazzo Chigi

Conte a Palazzo Chigi da Draghi per l'incontro sulla riforma della giustizia

Il leader in pectore del M5S chiede un confronto sul testo Cartabia. Letta apre: diritto-dovere del Parlamento di migliorarlo ma senza stravolgerlo

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Primo impegno per Giuseppe Conte nella sua nuova veste di leader in pectore del M5s: dopo il ritorno in campo con la presentazione del nuovo statuto, l'ex premier è a Palazzo Chigi da Mario Draghi per un incontro sul tema della riforma della Giustizia.

Letta apre a modifiche: ma no ritardi
Migliorare la riforma del processo penale, senza intaccarne l'impianto voluto dalla ministra Marta Cartabia. Enrico Letta interviene sul ddl all'esame della commissione Giustizia della Camera e apre a quelle modifiche che potrebbero far ritrovare la compattezza alla maggioranza di governo. Ma non senza paletti: "Credo che i tempi stretti chiesti dal governo, e che io condivido, siano compatibili con qualche piccolo aggiustamento - puntualizza - in prima o anche in seconda lettura. A patto di non stravolgerne l'impianto".

Insomma il Partito democratico resta il primo sostenitore del testo e non ha alcuna intenzione - come filtra da fonti Dem - di ostacolarne l'approvazione, scongiurando così il rischio di rimandare tutto alle Calende greche. "Non c'è alcun dubbio che la riforma sia giusta e necessaria: dopo molti anni si va finalmente nella direzione di superare lo scontro politico tra giustizialismo e finto garantismo che ha tenuto in ostaggio il Paese troppo a lungo - spiega il capo del Nazareno dalle pagine del Corriere della Sera - Ma proprio perché è di importanza strategica, penso che il Parlamento abbia il diritto, direi il dovere, di contribuire a migliorarla". Migliorie che, secondo Letta, devono essere affidate allo stesso Guardasigilli a cui spetta "il volante, la guida di questo confronto nelle Camere".

Il testo del ddl è all'esame della commissione e ad ora sembra impossibile che possa andare in aula venerdì 23 luglio. Il calendario dei lavori parlamentari di questa settimana, infatti, dovrà vedersela con il dl Semplificazione: appare ragionevole, dunque, che per una questione tecnica il ddl firmato dalla Cartabia slitti lunedì 26 luglio. Sul testo potrebbero pesare, poi, circa 700 emendamenti, alcuni dei quali su temi delicati. La commissione guidata da Mario Perantoni (M5S), avrebbe quindi solo mercoledì per esaminarlo e licenziarlo per l'aula con mandato al relatore. Senza contare che tecnicamente il disegno di legge deve avere i pareri vincolanti delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali.