Alluvione, i vigili del fuoco italiani salvano 40 persone a Liegi: «Molti intrappolati nella casa di riposo»

di Agostino Gramigna

L'operazione condotta dalla squadra inviata nell'area di Tillf. Il comandante Rosiello: «Siamo arrivati alle 5 del mattino, l'edificio era isolato. Ci hanno accolto con affetto , ma c'è molto da lavorare»

desc img

Hanno portato in salvo quaranta persone. «Il lavoro non è ancora finito, la situazione è lievemente migliorata ma c’è ancora molto da fare. Tra poco sarà buio e dovremo rallentare le operazioni. Ma alle prime luci dell’alba ritorneremo in azione». A parlare al telefono da Liegi è il comandante Luca Rosiello, ingegnere della Direzione centrale per l'Emergenze, uno dei vigili del fuoco partiti dall’Italia alle tre della scorsa notte per aiutare la popolazione del Belgio colpita dall’ alluvione (è tra i più esperti a livello nazionale). Un twitter del comando dei vigili del fuoco ha dato notizia della missione italiana. Le 40 persone messe in sicurezza erano rimaste bloccate nelle proprie abitazioni. Di queste 15 si trovavano in una casa di cura nell’area di Tillf, a Sud di Liegi.

La squadra

Rosiello e i suoi colleghi, 13 persone in tutto, continuano a lavorare. Sono esperti in ricerca e soccorso in contesti alluvionali è sono arrivati su richiesta della Commissione Europea. Appena atterrati a Liegi, in due ore hanno scaricato dall’aereo militare partito da Venezia (un C-130 dell’Aeronautica) fuoristrada, mezzi nautici, sistemi di galleggiamento e corde speciali (un altro aereo è invece decollato da Roma). «Alle cinque eravamo già nella zona che ci è stata assegnata — ci racconta al telefono a fatica, per via di una linea molto instabile e disturbata —. L’acqua era vicino all’argine del fiume e in diversi punti è esondata. La casa di riposo era isolata. Ci siamo messi a cercare le persone intrappolate».

«Molto affetto»

Il legame degli italiani con il Belgio è forte. «Abbiano ricevuto molto affetto sia durante che dopo i soccorsi. La difficoltà maggiore in casi come questi è convincere le persone ad abbandonare la propia casa. Non sempre hanno la percezione del pericolo. Ma non c’è stata nessuna forzatura. Siamo riusciti a portare a terra le persone in difficoltà». Rosiello è una sorta di veterano. «Queste situazioni tendono a risolversi nell’arco di giorni ma nelle fasi iniziali i pericoli sono tanti, per l’elevato numero delle persone coinvolte».

L'elicottero della Difesa

Da segnalare anche l’ arrivo di un elicottero della Difesa italiana in supporto delle attività di ricerca dei dispersi. Da ieri, compresi gli italiani, sono oltre 150 i soccorritori in Belgio provenienti da Austria, Francia e Olanda. L’arrivo delle squadre dagli altri Stati è stato coordinato dal Meccanismo di protezione civile dell’Ue su richiesta del governo belga. Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione europea, durante il briefing quotidiano con la stampa ha precisato che i Paesi che hanno risposto all’appello del Belgio hanno messo a disposizione imbarcazioni ed elicotteri necessari per le operazioni di salvataggio in condizioni estreme. Come nell’area di Tillf, a sud di Liegi, dove opera la squadra italiana dei Vigili del Fuoco.

16 luglio 2021 (modifica il 16 luglio 2021 | 20:05)