A parte che se ci pensate ci sarebbero parecchi politici italiani decisamente favorevoli a un'app per promuovere matrimoni "duraturi e consapevoli" in nome della famiglia tradizionale, ma veniamo subito al punto: il governo iraniano ha creato un'app di incontri di stato per aiutare i giovani a sposarsi (e no non è una fake news). Si tratta di una versione rivisitata (e parecchio) di Tinder che il governo ha lanciato lunedì per risolvere il problema del crescente tasso di divorzi, dalla diminuzione delle nascite e dall’invecchiamento della popolazione. Insomma, incontrarsi sì, fare sesso ovviamente no, trovare marito o moglie sì. Tutto chiaro?

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L’applicazione, come racconta Il Post, si chiama “Hamdam”, che significa “compagno di vita”, e già così è chiaro dove si sta andando a parare. Durante la presentazione è stato spiegato che nel registrarsi gli utenti dovranno verificare la loro identità e sottoporsi a un test psicologico. A questo punto quando l'app individuerà una una compatibilità (“It's a match!”) tra due iscritti proporrà direttamente la presentazione delle rispettive famiglie. Nel pacchetto è previsto anche un consulente apposito incaricato di mediare nella scelta di sposarsi e poi "accompagnare" la coppia per i quattro anni successivi al matrimonio. Si tratta insomma della versione digital dei matrimoni combinati, un piccolo aiuto tecnologico per creare nuove coppie (rigorosamente uomo - donna) in un Paese dove il sesso prima del matrimonio è illegale così come l'omosessualità. In Iran infatti le app di incontri come Tinder non sono legali e Hamdam sarà l'unica piattaforma del genere approvata dal governo. Komeil Khojasteh capo del Tebyan Cultural Institute, l'ente affiliato al governo che ha sviluppato l'app, parlando all’inaugurazione ha spiegato che l’app creerà "famiglie sane" in un momento in cui i valori tradizionali sono minacciati dal “Diavolo” e dai nemici dell’Iran.

Secondo l’Organizzazione nazionale per la registrazione civile in Iran tra marzo e dicembre 2020 sono stati registrati circa 307.300 matrimoni e 99.600 divorzi. Allo stesso tempo la crescita annuale della popolazione è scesa all’1,29% nel 2020. Proprio per questo il governo ha proposto un disegno di legge per offrire incentivi finanziari a chi si sposa e concedere tra le altre cose, un alloggio alle coppie che hanno più di due figli. La legge è in attesa di essere approvata dal Consiglio dei Guardiani, ma è stata già molto criticata perché limita l’accesso all’aborto e influisce sulla vita affettiva delle persone, sulla gestione domestica e sui corpi delle donne. La nuova app per matrimoni va esattamente nella stessa direzione, quella del controllo e quindi sì, forse se era meglio fosse stata davvero una fake news.