Il mondo della montagna è in lutto per la morte di Lorenzo Scandroglio, 52 anni. Giornalista e scrittore per mestiere, gestore del rifugio Cai Città di Arona all’alpe Veglia e volontario del soccorso alpino nella X delegazione Valdossola per passione. Scandroglio si è spento ieri mattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Novara, dove era ricoverato in seguito a un’emorragia cerebrale. Era il pomeriggio del 1° luglio quando ha accusato i primi malesseri, inizialmente un mal di testa che nella serata si è trasformato in qualcosa di più grave sino al ricovero a Novara. Da allora era impegnato nella sua impresa più difficile, ma non ce l’ha fatta. Il funerale sarà celebrato lunedì 19 alle 10 nella basilica di Gallarate.Donati gli organi
Nativo di Gallarate, da tempo si era trasferito in Ossola. Con la compagna Cecilia Cova ha gestito per molto tempo il rifugio Miryam all’alpe Vannino (in valle Formazza), poi il Città di Arona all’alpe Veglia. In molti oggi ricordano il suo grande cuore, qualità che continuerà anche dopo la morte. La famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi, un gesto d’amore che contribuirà a salvare la vita di altre persone. La sua morte lascia sgomenti i tanti volontari del soccorso alpino che con lui hanno operato. «Alcuni addii - scrivono dal Soccorso alpino e speleologico del Piemonte - non sono per sempre. Non sono la fine. Significano semplicemente ci mancherai, finché non ci incontreremo di nuovo. Ci rivedremo oltre il ponte, buon viaggio Lorenzo». A livello locale è stato Matteo Gasparini, capo delegazione, a esprimere il dolore «per la perdita di un compagno e amico». Tutti si sono stretti attorno alla compagna Cecilia, guida alpina e anche lei volto molto conosciuti tra gli amanti della montagna. Ideatore di LetterAltura
Scandroglio ha collaborato con testata giornalistiche nazionali ed è stato anche caporedattore della rivista Alp. Fu lui l’ideatore di LetterAltura, il festival culturale che si svolge a Verbania. «Perdiamo un amico e un collaboratore che aveva contribuito alla costituzione dell’associazione - dice Amadio Taddei, presidente di LetterAltura -. Era tornato dopo qualche anno di pausa a collaborare con noi proprio per la realizzazione di alcuni appuntamenti per la 15ª edizione, quella in programma questo anno. Lo vogliamo ricordare in cammino alla ricerca oscura temente forte dell'identità della sua vita». Scandroglio non ha mai esitato ad aiutare chi aveva bisogno di aiuto. Era un cinofilo e con il suo cane Cocis ha collaborato ai soccorsi durante il terremoto ad Amatrice e in Abruzzo per la ricerca di alcuni dispersi sotto una valanga.