NOVARA L’attesa è per giovedì, quando il consiglio federale annuncerà le squadre escluse dalla Serie C. In casa Novara calcio si sta completando il ricorso da inviare entro stasera alle 19. Per evitare la bocciatura, il club deve in sostanza far ricredere la Covisoc sulle contestazioni sollevate settimana scorsa dalla stessa commissione. L’impresa si annuncia molto ardua anche perché basata su una teoria difficilmente applicabile alle norme federali. Qualche possibilità in più potrebbe concederla il Collegio di garanzia del Coni, a cui si potrà appellare il Novara nel caso in cui giovedì venisse confermata la bocciatura. Ieri a Novarello il presidente Leonardo Pavanati è apparso comunque fiducioso dopo avere spiegato la propria versione dei fatti. Il proprietario del club si è assunto la responsabilità di avere agito «peccando di inesperienza» e si è detto disponibile a «fornire all’autorità tutti i chiarimenti necessari». Al Novara viene contestata la procedura utilizzata per pagare i debiti fiscali del club e tre presunti pagamenti oltre la scadenza del 28 giugno. A questa seconda accusa di violazione si potrebbe porre rimedio dimostrando che le date in cui sono stati effettuati i versamenti siano precedenti al limite imposto dalla Figc, come del resto ha affermato Pavanati. Se così fosse, solo le ricevute emesse dall’Agenzia delle entrate per certificare le operazioni risulterebbero emesse oltre il limite. Molto più intricato è il capitolo generale sul metodo con cui il club ha sanato la propria posizione debitoria. Le norme federali non consentono di attuare compensazioni con crediti di aziende dei proprietari. Così ha invece agito Pavanati, giustificando la mossa anche in base alle problematiche scoperte sul conto del club e all’impossibilità per il momento di operare come responsabile legale della società dopo l’acquisizione delle quote di maggioranza da Maurizio Rullo. Per il presidente non si poteva fare altrimenti: «E ho pagato anche più del dovuto, visto che non avevo accesso al cassetto fiscale per controllare quale fosse la completa situazione debitoria». Pavanati ha affidato la difesa a Cesare Di Cintio, il legale che nell’era De Salvo era stato consigliere di amministrazione e aveva più volte rappresentato la società nei tribunali. Oltre al Novara, rischiano grosso il Carpi e in Serie B il Chievo. Dovrebbe cavarsela la Paganese. Le squadre respinte avranno 48 ore per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, l’ultimo grado di giudizio nel mondo dello sport. A differenza di quanto accadrà nei prossimi giorni con i rilievi della Covisoc, la fase successiva prevede un confronto tra le parti e non più solo la consegna delle memorie. Il Collegio dovrebbe esprimersi entro il 27 luglio, giorno in cui verrà annunciata la composizione dei gironi. Il rischio di finire nel baratro ha inevitabili ripercussioni anche sulla programmazione della stagione. Ufficialmente il Novara non ha ancora nominato ds e allenatore. Pavanati ha però annunciato che «non è nei nostri piani bloccarci di fronte al problema. Le scelte tecnico-sportive saranno prese perché una squadra di calcio non può restare ferma. Di sicuro arriveranno le nomine e inizieremo il ritiro». — © RIPRODUZIONE RISERVATA