Paul Verhoeven contro Sharon Stone: «In Basic Instinct nessun inganno»

Il regista, che l'attrice ha accusato di aver girato la scena delle gambe con l'imbroglio, è tornato a parlare della genesi del film. «Quella parte è tratta da un episodio di vita vissuta, che ho condiviso con Sharon. Anche lei pensò che sarebbe stata un'ottima idea»
Paul Verhoeven contro Sharon Stone «In Basic Instinct nessun inganno»

A muovere le prime accuse, è stata Sharon Stone. Il regista Paul Verhoeven l’avrebbe tratta in inganno, promettendole – per poi infischiarsene – che in Basic Instinct non si sarebbe visto nulla: non le sue parti intime. In The beauty of living twice, sua autobiografia, l’attrice ha spiegato come il regista Paul Verhoeven le abbia fatto togliere le mutande, utilizzando la banale scusa di un riflesso di luci. Settimane dopo, ad una proiezione «Piena di agenti e avvocati, molti dei quali non avevano nulla a che vedere con il progetto», la Stone ha detto di aver scoperto cosa, effettivamente, si potesse vedere nell’iconica scena delle gambe accavallate.

L’attrice ha scritto di essere andata su tutte le furie. Di aver pensato ad una denuncia e schiaffeggiato Verhoeven. Che, da Cannes, ha respinto ogni sua accusa. «Vorrei mettere questa storia nella categoria “Io ricordo una cosa, tu ne ricordi un’altra”. Quello che ricordo io è che la scena era basata su una donna che avevo incontrato quando ero studente a Leiden, all’università», ha cominciato il regista. «Lei faceva questo: veniva da noi e apriva le gambe. Io e un mio amico la vedemmo fare questa cosa, e allora andai da lei e le dissi, più o meno, “La tua vagina si vede”. E lei mi disse: “Ma certo, per questo lo faccio!”. Raccontai questa storia a Sharon durante una cena insieme nel corso delle riprese e pensò che sarebbe stata un’ottima idea includere una scena così. Questo è ciò che ricordo io», ha continuato Verhoeven, secondo cui l’idea di fondo, di una donna decisa a mostrare le proprie grazie, ben si sarebbe adattata con la sceneggiatura originale.

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«C’è un passaggio in cui Michael Douglas e Sharon sono nella macchina, dopo l’interrogatorio. Piove, e Sharon dice a Michael: “Sai che non mi piace indossare le mutandine, vero, Nick?”. Quella battuta era già nella sceneggiatura, e nella scena prima dell’interrogatorio la vediamo vestirsi. Michael la guarda, lei indossa l’abito ma non indossa le mutande. Quello era già nella sceneggiatura, ma ovviamente la scena in cui accavalla le gambe non era presente. La ideammo parlando con Sharon, quando le raccontai la storia. So che la sua versione è un po’ diversa, ma questa è la mia», ha concluso Verhoeven.

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