Nicola Tanturli, ritrovato il bambino scomparso al Mugello: è vivo

di Redazione Online

Il bambino di due anni è in buone condizioni: si trovava in un burrone a circa 3 km da casa, si era calato a 25 metri

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È stato ritrovato vivo Nicola Tanturli, il bimbo di due anni scomparso dalla sua casa a Palazzuolo sul Senio la sera di lunedì 21 giugno. Lo ha reso noto mercoledì mattina, poco dopo le 9.30, la prefettura di Firenze.

A ritrovare il bimbo è stato un giornalista Rai, inviato della trasmissione La vita in diretta, Giuseppe Di Tommaso. Nicola è apparso in buone condizioni, ma è stato portato in ospedale, al Meyer di Firenze, per accertamenti: si trovava in un burrone a circa 3 km da casa, si era calato a 25 metri.

In una nota, la struttura pediatrica ha fatto sapere che «Nicola è già stato sottoposto a una prima visita che ha rilevato la presenza di escoriazioni superficiali, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni. Il piccolo verrà comunque trattenuto in osservazione in attesa di completare gli ultimi accertamenti».

Sarà dimesso domani, 24 giugno, ha fatto sapere poi l’ospedale: « Gli accertamenti eseguiti all’ospedale pediatrico Meyer sul bambino ritrovato nei boschi di Palazzuolo sul Senio hanno fornito risultati rassicuranti: il piccolo non ha riportato alcun trauma di rilievo e le sue condizioni generali sono buone. Ha riposato e ha mangiato con appetito. Sarà trattenuto in osservazione in via precauzionale e le dimissioni sono previste nelle giornata di domani».

Le parole del padre

«Una grande contentezza, una gioia forte, abbiamo tenuto il peggio, abbiamo avuto ore di disperazione. Poi il grande sollievo della notizia che lo avevano ritrovato». Sono le parole di Leonardo Tanturli, padre di Nicola: «Rivolgo un grande grazie alle persone che hanno partecipato alle ricerche», ha aggiunto, «grazie a tutti, alle persone del paese di Palazzuolo che hanno contribuito alle ricerche e a tutto il personale che è stato impegnato nelle operazioni di ricerca e di soccorso». E su come il bambino possa essere riuscito a uscire da casa, ha detto: «La porta era chiusa, non a chiave, ma era chiusa. Nicola ha voluto provare ad arrivare alla maniglia, ci è riuscito ed è uscito di casa. Così si è allontanato. Noi eravamo fuori, forse ci voleva venire a cercare». Il piccolo, ha spiegato, «ha imparato da poco ad arrivare alla maniglia» e quando «è uscito di casa noi eravamo a 20 metri, nell’orto, lui ha aperto la porta ed è andato però in direzione opposta, senza chiamare nessuno».

«È un bambino abituato a camminare alcune decine di metri, da sé, in autonomia, ma mai si era allontanato in questo modo da solo. È un bambino forte, ha resistito — continua Leonardo —. Quando l’ho abbracciato in ambulanza l’ho trovato che stava bene, compatibilmente con 36 ore di permanenza nei boschi. Ora è in ospedale con la mamma».

Al Corriere Di Tommaso ha raccontato di aver sentito dei lamenti provenire dalla scarpata e ha chiamato i carabinieri: «Ho sentito un lamento provenire da una scarpata, poi un altro... Allora ho iniziato a chiamarlo per nome “Nicola” e lui ha risposta con una voce flebile “mamma” a quel punto mi sono buttato nella scarpata, facendomi pure male a un piede, lui era lì dietro un ammasso di rovi e chiamava mamma». «Ho sentito Di Tommaso tra le emozioni, le lacrime e la gioia, mi ha chiamato e mi ha detto: “È vivo, è vivo!”» ha detto all’Adnkronos Alberto Matano, conduttore de La vita in diretta.

Appena individuato, Nicola ha chiesto subito della mamma. «Sembrava abbastanza abbattuto e impaurito, ma sembra stare bene. Siamo stati fortunati», ha detto il sindaco di Palazzolo sul Senio, Gian Piero Moschetti.

«Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l’erba alta, mi ha detto “mamma”, mi sono avvicinato» ha raccontato Danilo Ciccarelli, comandante dei carabinieri di Scarperia.

«Ho provato una sensazione molto bella. Ho verificato subito se aveva qualche lesione: non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l’ho portato piano piano in strada, anche con l’aiuto del giornalista nell’ultimo tratto. È stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma» ha aggiunto.

Ciccarelli ha anche spiegato che «il bambino ha percorso almeno 4 o 5 km da quando si è allontanato da casa al punto in cui poi è stato ritrovato. Nicola è sicuramente un bambino intraprendente. Il bambino evidentemente è uscito di casa e ha cominciato a camminare, forse si è fermato più volte e più volte si deve essere di nuovo incamminato. Non credo abbia dormito dove lo abbiamo trovato».

I genitori Leonardo e Giuseppina, che hanno già potuto riabbracciare il figlio, vivono in un casolare tra i boschi dell’Appennino e fanno gli apicoltori. «Qui i bambini giocano in libertà, sono sempre fuori... Magari cercava noi che eravamo fuori e s’è perso» aveva raccontato Leonardo Tanturli, nelle febbrili ore delle ricerche.

La coppia aveva detto di aver messo a letto Nicola alle 19. A mezzanotte si erano accorti che non c’era più. Da martedì mattina si erano attivate centinaia di persone: vigili del fuoco, Soccorso alpino, unità cinofile, droni, carabinieri, associazioni di volontariato, gente del posto, protezione civile.

Mercoledì mattina l’urlo liberatorio: «È vivo, è vivo!».

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23 giugno 2021 (modifica il 23 giugno 2021 | 17:36)