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Coronavirus nel mondo, la Svezia frena sul vaccino ai giovanissimi. In Usa lady Biden in tour per accelerare la campagna

Jill Biden tiene per mano un paziente nervoso durante la vaccinazione a Jackson, Mississippi
Jill Biden tiene per mano un paziente nervoso durante la vaccinazione a Jackson, Mississippi (reuters)
L'appello dell'Agenzia dell'Onu per i rifugiati: "Nel mondo 4,2 milioni di apolidi, molti rischiano di non essere immunizzati"
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La situazione nel mondoTimelineLe vaccinazioni

La Svezia frena sul vaccino ai giovanissimi: "Sì solo agli over 16"

A differenza di molti altri Paesi che hanno iniziato a vaccinare le persone a partire dai 12 anni, l'Agenzia svedese per la sanità pubblica ha annunciato martedì di aver deciso di vaccinare i giovani di età compresa tra 16 e 17 anni, non al di sotto, contro covid-19. L'agenzia ha affermato che a tutti i ragazzi di età compresa tra 16 e 17 anni verrà offerta la vaccinazione contro il covid-19, una volta vaccinati quelli di età pari o superiore a 18 anni. "Non pensiamo che ci sia abbastanza supporto per un equilibrio rischio-beneficio per somministrare i vaccini ai bambini più piccoli", ha detto il direttore generale dell'Agenzia per la salute pubblica Johan Carlson, alla televisione svedese SVT. "La vaccinazione dei bambini è delicata e non dovrebbe essere fatta se non si vede che ha un grande beneficio per il singolo bambino", ha detto. L'Agenzia europea per i medicinali ha raccomandato quasi un mese fa che i bambini dovrebbero essere vaccinati dall'età di 12 anni. Anche Stati Uniti, Canada e Israele hanno deciso di vaccinare i bambini di 12 anni.

Usa, 150 dipendenti no Vax licenziati in un ospedale del Texas

Oltre 150 dipendenti di un centro ospedaliero di Houston, nel Texas, si sono dimessi o sono sati licenziati ieri, 22 giugno, dopo aver rifiutato di farsi vaccinare contro la Covid-19. Il portavoce dell'ospedale Houston Methodist Baytown ha riferito che dei 200 dipendenti che avevano inizialmente rifiutato il vaccino, e che lo scorso 7 giugno erano stati minacciati dalla dirigenza di azioni disciplinari, 153 si sono dimessi o sono stati licenziati, anche a seguito della bocciatura di un ricorso presentato in tribunale da una dei dipendenti contro l'obbligo vaccinale. La sentenza in questione è ritenuta la prima nel suo genere negli Usa, ed ha destato forte interesse nel Paese: è probabile che l'acceso dibattito in merito ai limiti tra la tutela della salute e la libertà individuale sarà scandito negli Usa da altri pronunciamenti giudiziari nei prossimi mesi. La dipendente che aveva presentato il ricorso - una ex infermiera trentanovenne, ha dichiarato di essere pronta a portare il caso sino alla Corte Suprema.

Usa, pochi vaccini in Mississippi: a incoraggiare la campagna arriva Jill Biden

La first lady Jill Biden sta incoraggiando le persone in uno degli Stati meno vaccinati a rimboccarsi le maniche e vaccinarsi contro il coronavirus. Biden ha detto ai residenti del Mississippi durante una visita che l'amministrazione di suo marito si prende cura di loro. Durante la sosta, ha visitato una clinica della Jackson State University, una delle più grandi università storicamente nere del paese. Il Mississippi e il Tennessee si sono costantemente classificati tra gli stati degli Usa con il minor numero di residenti vaccinati contro il Covid-19, insieme all'Alabama. Secondo il dipartimento statale della sanità pubblica, circa il 30% della popolazione totale del Mississippi è completamente vaccinato.

Usa, in Georgia fine emergenza dal 1° luglio. Via le restrizioni in Michigan

Il governatore della Georgia, il repubblicano Brian Kemp, ha annunciato la fine dello stato di emergenza a partire dal 1° luglio. "La maggior parte della popolazione è vaccinata, la nostra economia è in un momento di forte ripresa e le persone stanno tornando alla normalità. Siamo stati resilienti, tutti hanno fatto la loro parte", le sue parole. Anche il Michigan, uno degli ultimi Stati ad allentare le restrizioni, ha riaperto tutte le attività dopo 15 mesi: la capienza di ristoranti e centri commerciali torna al 100%, niente più restrizioni per matrimoni e funerali.

L'appello dell'Unhcr: "Vaccinare anche i 4,2 milioni di apolidi"

L'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati, avverte che molti apolidi in tutto il mondo rischiano di non essere vaccinati contro il Covid-19 in quanto privi di cittadinanza o di un documento di identità. "Sappiamo che in tutto il mondo ci sono milioni di apolidi che non hanno la nazionalità di alcuno stato. Questo ha un impatto estremamente dannoso sui loro diritti umani fondamentali, e ora potrebbero anche essere esclusi dall'accesso alle vaccinazioni salvavita", ha detto Gillian Triggs, assistente Alto Commissario per la protezione dell'Unhcr. Nel suo ultimo rapporto, infatti, l'agenzia Onu nota che la maggior parte dei piani nazionali di immunizzazione non forniscono chiarezza sulla copertura degli apolidi. "Nell'interesse di proteggere la vita delle persone - prosegue Triggs - e garantire la salute pubblica, i piani nazionali di vaccinazione devono essere attuati nel modo più inclusivo possibile". Secondo l'Unhcr, che ha un mandato formale dalle Nazioni Unite per prevenire e ridurre l'apolidia, vi sono almeno 4,2 milioni di apolidi in circa 94 Paesi e, a causa della natura invisibile di questo problema, si ritiene che la cifra reale sia sostanzialmente più alta.