Italia agli Europei, Nazionale di laureati e universitari: da Chiellini a Pessina, da Meret a Raspadori

di Paolo Tomaselli, inviato a Firenze

Ma oltre a chi cerca il titolo accademico c’è anche chi come Chiesa e Sirigu dimostra di conoscere bene le lingue straniere

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È l’Italia dei giovani rampanti, dell’armonia di gruppo e anche un po’ dei secchioni del gol: Federico Chiesa ha ricevuto il premio come migliore in campo contro il Galles e nelle interviste ha sfoderato una fluidità nell’inglese mai sentita in azzurro, nemmeno da parte di capitan Chiellini, che pure ha una laurea specialistica in Economia e se la cava benissimo con la lingua di Shakespeare e Gascoigne. Chiesa ha lasciato a bocca aperta i giornalisti inglesi all’Olimpico, abituati a sentire gli azzurri parlare in italiano e quindi ad affidarsi ai traduttori simultanei: merito di un lungo ciclo scolastico, dalla quinta elementare al diploma, alla scuola americana di Firenze.

«L’inglese ti potrà servire anche nel calcio» era stata la profezia di papà Enrico, che assieme alla moglie e al figlio maggiore aveva deciso questo percorso di studi per creare un piano B solido. Alla fine anche Fede è diventato un calciatore di alto livello, ma oltre all’inglese gli è rimasta la passione per la Fisica: «Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il fisico — ha raccontato di recente —. L’universo è un pensiero fisso, fin da bambino ho sempre osservato le stelle e mi sono appassionato ai libri e ai documentari sull’origine dell’universo e sui buchi neri. Il fisico statunitense Brian Greene è il personaggio non sportivo al quale mi ispiro di più. Lo ammiro per la sua capacità di rendere facili e comprensibili concetti molto complessi, utilizzando come esempi oggetti e situazioni della vita quotidiana».

Nel suo piccolo, anche questo diverso spessore «culturale» rispetto al passato contribuisce al cambio di immagine della Nazionale. Del resto il gol decisivo contro il Galles lo ha segnato uno studente di Economia come Matteo Pessina, con la passione liceale del latino, grazie alla nonna professoressa. Sostenere l’esame di Statistica, in presenza dopo le lezioni a distanza, è stato più difficile che segnare al Galles su assist di Verratti: il custode dell’università non lo aveva riconosciuto e non voleva farlo entrare senza badge. Incerti del (secondo) mestiere, per un ragazzo che ha dimostrato di saper conciliare sport e studio grazie al proprio motto preferito («Gutta cavat lapidem», la goccia perfora la pietra) e al rapporto creato con un professore, Stefano Motta, che gli regala i suoi saggi su Manzoni ma si arrabbia perché Matteo legge poco.

Un lettore solido è invece Salvatore Sirigu: Anche in questo caso c’è lo zampino di una professoressa in famiglia, la madre. Che ha anche consigliato a Salva uno dei suoi libri preferiti: «Sempre caro» di Marcello Fois, un concentrato potentissimo di «sarditudine». Dopo pochi mesi al Psg Sirigu era in grado di sostenere le interviste in francese, suscitando l’ammirazione dei cronisti parigini mai teneri sul tema: ora lo parla benissimo.

Sulle orme del «professor» Chiellini — che ha una laurea specialistica in Business Administration con lode (e menzione), dopo quella in Economia con 109 su 110 — oltre all’apprendista Pessina, ci sono anche Raspadori e Meret. Con quell’aria da studenti pronti per la vacanza studio a Londra, sono iscritti a Scienze Motorie, per realizzare il sogno dei genitori: la laurea.

21 giugno 2021 (modifica il 22 giugno 2021 | 20:39)