20 giugno 2021 - 20:47

Sindacalista ucciso, il camionista al gip: «Non volevo uccidere nessuno. La fuga? Paura del linciaggio»

Le parole di Spaziano, riportate dal suo avvocato. L’autista casertano ha scelto di rispondere alle domande del giudice

di Floriana Rullo

Sindacalista ucciso, il camionista al gip: «Non volevo uccidere nessuno. La fuga? Paura del linciaggio» Adil Belakhdim
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«Non si è accorto di aver ucciso il sindacalista. È scappato solo per paura di essere linciato». Alessio Spaziano, il 25enne di Baia e Latina, nell’Alto-Casertano, ha scelto di raccontare al gip che cosa lo ha spinto venerdì mattina a scappare dopo aver travolto e ucciso Adil Belakhdim, 37 anni, coordinatore dei SiCobas che stava partecipando ad una manifestazione davanti al centro di distribuzione della Lidl di via Guido il Grande a Biandrate, nel Novarese. Alle 9,30 in carcere a Novara si è svolto l’interrogatorio. Al termine del faccia a faccia, il gip ha concesso all’autista gli arresti domiciliari.

«Abbiamo scelto di rispondere a tutte le domande del gip. Vogliamo emerga la verità — spiega l’avvocato Gabriele De Juliis —. Ha detto di non essersi nemmeno accorto di avere una persona dietro l’autoarticolato. Con molta probabilità ha fatto una manovra azzardata, ma del tutto inconsapevole. E soprattutto senza volontà di compierla. Poi è fuggito per paura. Sapeva che scegliendo di forzare il posto di blocco avrebbe rischiato di essere picchiato dai manifestanti».

Alessio da venerdì si trova in cella nel carcere di Novara. Le ultime parole, prima di chiudersi in se stesso, le ha dette al suo amico, padrino di cresima e testimone di nozze Michele. «In pochi attimi, dopo essersi allontanato, ha avuto la lucidità di capire che cosa era successo e chiamare il suo conoscente — dice ancora il legale —. Non ha scelto una persona qualunque ma un poliziotto. Per lui quello è stato il modo di costituirsi». Al sovrintendente della polizia, che vive a Dragoni, Speziano ha detto «Michele ho fatto un casino».

E’ stato lui a suggerirgli di chiamare il 112. «Non passare altri guai. Torna indietro», gli ha intimato. Così, accostato il camion al casello di Novara Ovest, dopo aver percorso appena dieci chilometri, Spaziano lo ha ascoltato. «Sono l’autista di Biandrate. È successo un macello. Vi aspetto qui», ha detto in modo confuso all’operatore che ha risposto alla chiamata. I carabinieri, lo hanno arrestato per omicidio stradale, omissione di soccorso e resistenza al pubblico ufficiale. Per questo rischia fino a sette anni, pena aumentata fino a due terzi quando il responsabile scappa dal luogo dell’incidente mortale.

«Vogliamo provare che sia stato un incidente — spiega il legale del camionista —. Una tragedia. Ma non c’era volontà di uccidere. Poi tenteremo di chiedere i domiciliari». Spaziano, 25 anni incensurato, è padre di due bimbe di due anni e mezzo e un anno, è un grande lavoratore ed è molto conosciuto nel casertano dove il padre aveva un’officina di riparazione di motociclette, passione che Alessio ha ereditato occupandosi di moto da cross con il fratello. Intanto, mentre i cancelli dello stabilimento novarese continuano ad essere presidiati dai manifestanti, è fissato per mercoledì l’autopsia di Adil. Poi il corpo del sindacalista, una volta ricevuto il nullaosta, tornerà in Marocco dove la famiglia potrà dirgli addio.

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