20 giugno 2021 - 13:32

Arese, il marito assassino ha tentato di strangolare anche il figlio 18enne. «Ho ucciso tua madre, ora tocca a te»

Jaime Moises Rodriguez Diaz, 41enne originario del Messico, ha stretto una cintura al collo del ragazzo. I tre fratelli sono stati affidati a una casa-famiglia

di Federico Berni

Arese, il marito assassino ha tentato di strangolare anche il figlio 18enne. «Ho ucciso tua madre, ora tocca a te»
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«Ho ucciso tua madre, ora tocca a te». Ha tentato di strangolare anche il figlio appena maggiorenne, Jaime Moises Rodriguez Diaz, il 41enne originario del Messico, impiegato Nestlé, arrestato dai carabinieri sabato mattina 19 giugno nel condominio signorile di via Gran Paradiso, ad Arese. Le accuse: non solo l’omicidio della donna ma anche il tentato omicidio del figlio 18enne. Stando a quanto ricostruito dai militari, dopo aver assassinato Silvia Susana Guzman nella camera da letto (probabilmente soffocandola con un cuscino), Rodriguez Diaz avrebbe cercato di parlare con il figlio 18enne che dormiva sul divano-letto nel salotto. Al rifiuto del ragazzo, che ha evitato la conversazione, il padre sarebbe andato in camera per tornare con una cintura di nylon. «Ho ucciso tua madre, ora tocca a te», avrebbe detto al figlio. Tra i due c’erano spesso attriti per via del carattere autoritario del padre.

L’uomo, desistendo dal gesto o forse credendo di aver ammazzato anche il ragazzo svenuto, si è poi chiuso in bagno dove si è auto-inflitto alcune coltellate alle braccia e all’addome. Lì è stato trovato dagli uomini dell’Arma che nel frattempo erano stati allertati dagli altri due figli della coppia, un maschio di 15 anni e una femmina di 13. Rodriguez Diaz è stato sentito in caserma, dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Garbagnate con una prognosi di dieci giorni, ma ha scelto di non rispondere alle domande del pm Giovanni Tarzia.

Dalle testimonianze dei tre figli è emerso che il padre era un uomo violento, dispotico e geloso nei confronti della donna. L’ultima discussione con Silvia Susana risalirebbe a venerdì sera: Diaz avrebbe fatto una scenata perché la donna non gli permetteva di controllare i messaggi nel telefono cellulare. Attualmente i tre ragazzi sono stati affidati a una casa famiglia del Comune di Arese dal momento che non hanno altri parenti in Italia.

Ora si attende l’interrogatorio di garanzia, così come l’autopsia della donna, per stabilire orario e cause esatte del decesso: Silvia Susana Guzman è stata trovata con una ferita da taglio all’arcata sopraccigliare e delle macchie (petecchie) sugli occhi, probabile segno di soffocamento.

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