Variante Delta del Covid in Italia: cos’è lo «scenario inglese» e cosa potrebbe succedere in autunno

di Cristina Marrone

La piccola ondata che sta vivendo il Regno Unito con molti contagi ma pochi ricoveri e decessi poterebbe viverla l’Italia in autunno a causa della diffusione della variante Delta. Ma i vaccini eviteranno situazioni drammatiche

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Per alcune settimane il Regno Unito ha tremato a causa della diffusione della variante Delta, più contagiosa almeno del 60% rispetto alla variante Alfa (inglese) che a sua volta è più contagiosa del 50% rispetto al ceppo originario di Wuhan. L’aumento dei contagi ha spinto il governo britannico a ritardare le aperture per bloccare la circolazione del ceppo altamente contagioso. La variante costituisce ormai il 96% dei casi e si diffonde soprattutto tra i giovani tra i 10 e i 29 anni. Il 68% delle persone contagiate dalla Delta sono soggetti non vaccinati. Meno del 5% dei casi hanno riguardato persone di età pari o superiore ai 60 anni. Per giorni si è registrato un aumento esponenziale dei casi, come nell’autunno scorso, tuttavia i ricoveri sono cresciuti molto più lentamente e hanno coinvolto in particolare giovani tra i 25 e i 44 anni.

La corsa della variante indiana rallenta

Da qualche giorno però la variante indiana sta rallentando la sua corsa: i contagi continuano a crescere, avendo ormai superato la soglia dei diecimila al giorno, ma a un ritmo inferiore rispetto a qualche settimana fa. Oggi solo l’1% dei posti letto ospedalieri è occupato dai pazienti Covid e in un terzo degli ospedali non c’è neppure un ricoverato per il virus. Anche la mortalità per Covid è crollata. Secondo gli scienziati inglesi tra un paio di settimane dovrebbe registrarsi un’inversione di tendenza. Quello che sta vivendo la Gran Bretagna è un nuovo picco di contagi, dovuto all’alta trasmissibilità della variante Delta, ma senza le drammatiche conseguenze vissute nella scorsa ondata dove si sono contati anche oltre mille decessi al giorno.

Il merito dei vaccini

Il merito è dei vaccini, che si sono rivelati efficaci anche con la variante Delta, seppur con una leggera perdita di efficacia. E lo dimostra il fatto che la maggior parte dei contagiati sono persone non vaccinate, in particolare giovani (solo da qualche giorno le vaccinazioni sono state aperte a tutti i maggiori di 18 anni), oppure persone anche più in là con l’età che hanno scelto di non vaccinarsi. Si registrano casi di contagi anche tra completamente vaccinati, ma si tratta in genere di infezioni asintomatiche o paucisintomatiche.

Lo scenario inglese in Italia

Quello che sta vivendo il Regno Unito adesso, un aumento dei contagi con un numero di ricoveri e di decessi molto contenuti, è uno scenario che potrebbe vivere anche l’Italia verso settembre-ottobre come ha previsto il virologo Fabrizio Pregliasco. «Grazie alla stagione calda e al fatto che stiamo molto all’aperto il virus sta rallentando la sua diffusione, ma anche in Italia la variante Delta diventerà dominante e con la ripartenza delle scuole è verosimile che ci sarà un aumento dei contagi. Grazie ai vaccini però i danni saranno contenuti e non ci sarà una vera e propria nuova ondata, ma un colpo di coda del virus, una piccola ondata con infezioni lievi, senza l’ incremento di ricoveri e decessi che abbiamo vissuto lo scorso inverno. L’importante è che la campagna vaccinale prosegua in modo deciso, che vengano vaccinati anche gli adolescenti per tornare a scuola in sicurezza, anche se i più piccoli resteranno per ora un bacino per la diffusione del virus. Vanno inoltre rintracciati gli oltre due milioni di over 60 che, per svariati motivi, non sono ancora stati vaccinati».

L’epidemia come un iceberg

Pregliasco paragona l’epidemia da coronavirus a un iceberg. «Questa epidemia ha come andamento quella della costruzione e dello scioglimento di un iceberg: il virus si diffonde creando una base sotterranea molto più ampia di quella visibile. Il primo lockdown ha fatto sciogliere l’iceberg in superficie. Ma continui contatti e accumuli hanno ricreato tante infezioni che a un certo punto hanno fatto risalire la parte visibile. Con il secondo lockdown è stata di nuovo sciolta la punta dell’iceberg . Ora la vaccinazione rende molto più complicata la formazione del ghiaccio in superficie . Crescerà ancora, ma con minore efficacia, perché gran parte dei casi viene evitato dal momento che la maggior parte dei vaccinati non si infetta».

20 giugno 2021 (modifica il 21 giugno 2021 | 08:43)