Elezioni in Iran: Raisi è il nuovo presidente
Quella di ieri è stata l'affluenza più bassa registrata per un'elezione presidenziale
Ebrahim Raisi è il nuovo presidente iraniano. L'annuncio ufficiale dei risultati è stato dato dal ministro dell'Interno, Abdolreza Rahmani Fazli.
Raisi ha ottenuto 17,9 milioni di voti, seguito dall'ex comandante dei Guardiani della rivoluzione, Mohsen Rezaei, con 3,4 milioni. L'ex governatore della Banca centrale, considerato l'unico candidato riformista, Abdolnasser Hemmati, ha totalizzato 2,4 milioni di preferenze, mentre il deputato Amir-Hossein Ghazizadeh poco meno di un milione.
L'affluenza alle urne è stata del 48,8%. Lo comunicato il ministero degli Interni. Quella di ieri è stata l'affluenza più bassa registrata per un'elezione presidenziale dopo quella del 50% con cui Akbar Hashemi Rafsanjani era stato eletto presidente per un secondo mandato nel 1993..La percentuale più bassa in assoluto per una consultazione dalla fondazione della Repubblica islamica, nel 1979, era stata quella per le elezioni politiche dello scorso anno, pari a poco più del 42%.
Il nuovo presidente
Nato nel 1960 a Mashad, la seconda città più importante del Paese è stato studente di teologia e giurisprudenza islamica della guida spirituale Ali Khamenei. Appena ventenne - sulla scia degli eventi della rivoluzione - venne nominato procuratore generale di Karaj, uno dei sobborghi di Teheran.
Procuratore capo della capitale dal 1989 al 1994, vice capo della magistratura dal 2004, poi procuratore generale, nel 2016 Raisi venne messo da Khamenei a capo della 'Astan Quds Razavi', una delle più grandi fondazioni religiose del Paese che sovrintende al santuario dell'Imam Reza di Mashad. Tre anni dopo divenne capo della magistratura. Fa parte dell'Assemblea degli Esperti, l'organo che elegge la Guida Suprema.
Sposato con Jamileh Alamolhoda, docente all'Università Shahid Beheshti di Teheran, e padre di due figlie, può vantare anche un legame di parentela (è il genero) con la guida della preghiera del venerdì a Mashad, l'influente ayatollah Ahmad Alamolhoda. Sanzionato dall'Amministrazione Trump per i suoi presunti abusi nel campo dei diritti umani, Raisi è nella lista ristretto dei possibili successori di Khamenei.
Per l'opposizione all'estero il suo nome è legato indissolubilmente alla cosidetta 'commissione della morte', un tribunale speciale voluto dall'ayatollah Khomeini in persona che nel 1988 condannò al patibolo - secondo il Center for Human Rights in Iran - migliaia di prigionieri politici iraniani. Intervistato nel 2018 sulle purghe, Raisi ha negato qualsiasi coinvolgimento. Assai più intransigente si mostrò verso gli attivisti dell'Onda Verde che nel 2009 protestarono contro la rielezione di Ahmadinejad. "A coloro che parlano di 'compassione islamica e perdono', noi rispondiamo: continueremo ad affrontare i rivoltosi fino alla fine e sradicheremo questa sedizione", disse.
Secondo quanto riferisce la Fars,il candidato moderato Abdolnasser Hemmati, in un messaggio a Raisi gli ha fatto le congratulazioni, riconoscendolo come ottavo presidente e auspicando che "le sue iniziative sulla scena interna e internazionale portino onore alla Repubblica islamica, uno sviluppo dell'economia, la calma e il benessere per il popolo iraniano".
Anche il conservatore Mohsen Rezai, ex comandante delle Guardie della Rivoluzione, ha inviato un messaggio congratulandosi con la Guida suprema Ali Khamenei e con "il presidente eletto Raisi", definendo le elezioni una prova e "una pagina d'oro" nella storia della nazione iraniana.
Rohani vede Raisi
Il presidente iraniano uscente, Hassan Rohani, si è recato nell'ufficio del candidato ultraconservatore alle elezioni presidenziali, Ebrahim Raisi, dopo l'annuncio della vittoria di quest'ultimo con il 62% delle preferenze. Lo riporta l'agenzia Irna, secondo la quale i due hanno parlato della partecipazione "incredibile" del popolo iraniano al voto, che contribuisce al "rafforzamento" della Repubblica islamica dell'Iran. Poco prima, Rohani si era congratulato con il popolo iraniano "per la scelta che ha fatto", senza però precisare che Raisi era il vincitore.
Israele: è il presidente più estremista mai eletto
"Dopo che il Leader Supremo ha effettivamente dettato al pubblico iraniano chi poteva scegliere, meno del 50% dei cittadini iraniani aventi diritto al voto ha eletto il suo presidente più estremista fino ad oggi". Così su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat ha commentato la vittoria di Ebrahim Raisi alle presidenziali iraniane. "Il nuovo presidente dell'Iran, è un estremista responsabile della morte di migliaia di iraniani", ha aggiunto il ministro degli Esteri Yair Lapid, leader del partito politico Yesh Atid, "La sua elezione dovrebbe provocare una rinnovata determinazione a fermare immediatamente il programma nucleare iraniano e porre fine alle sue distruttive ambizioni regionali".