Anteprima

Negli angoli più nascosti di Firenze, moda e tessuti eco dialogano con alberi secolari

Tessuti-muschio, ecopelli-corteccia, upcycling: un fashion film illumina aspetti poco conosciuti della città toscana e la creatività dei designer del futuro.

di Redazione

Una foto del backstage. Stefano Vuerich.

2' di lettura

Organza ricamata effetto muschio, pelle ecologica modellata con il calore per assomigliare al legno, fiori di metallo, lavorazioni artigianali con effetto tridimensionale o marmorizzato. Lo sguardo attento e indagatore verso la natura guida le collezioni degli studenti di Accademia Italiana, l'Istituto di Alta Formazione con sede a Firenze e Roma, da quasi 40 anni attivo nella formazione per le industrie creative della moda, del design, della comunicazione visiva e della fotografia. Il risultato è una collezione realizzata dai 36 laureandi nel corso di Fashion Design, con la supervisione creativa di Marco De' Micheli, capo dipartimento del corso di laurea, e quella sartoriale di Cecilia Rinaldi, docente di sartoria e campionario.

Una foto del backstage. Stefano Vuerich.

La modalità comunicativa è una di quelle con cui si è molto familiarizzato nell'ultimo anno e mezzo: il fashion film, sullo sfondo di una Firenze inedita. I ballerini della Compagnia Opus Ballet, diretti dal coreografo Jari Boldrini, interpreteranno davanti alla macchina da presa di Mirror Production i pezzi della collezione muovendosi in una città parallela, fra angoli inediti di Palazzi storici, alberi secolari, atmosfere notturne e richiami fantasy. How to Spend it pubblica in esclusiva alcuni momenti backstage della realizzazione del film, che sarà poi proiettato il 30 giugno, durante la Settimana della Moda di Firenze che torna finalmente in presenza, e reso disponibile online sui canali social e sul sito di Accademia Italiana (www.accademiaitaliana.com).

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Una foto del backstage. Stefano Vuerich.

Il confronto e il rispetto della natura ha guidato anche la scelta dei materiali: stoffe di scarto sono state mixate a tessuti etnici autentici del Ghana, tute da sub sono state smontate e riassemblate in capi originali, calze riciclate ed elementi metallici provenienti da lattine e tappi di bottiglie sono stati trasformati in elementi couture. Ci sono capi fluidi, pensati per essere indossati sia da lui che da lei, e intercambiabili. La collezione procede attraverso quattro mood messi in dialogo con tre diverse location fiorentine, ancora mai esplorata dalla macchina da presa: il refettorio di Santa Maria Novella, esempio di stile tardo gotico rinascimentale fiorentino, animato in notturna da geometrie e pezzi urban; Palazzo Bargagli, sede dell'Accademia Italiana con una spettacolare altana vista lungarni; il Parco del Bobolino, trasformato in un set con note dark per ospitare outfit dal taglio sartoriale e sofisticato. Fulcro delle riprese l'albero dei cornuti, nomignolo curioso che individua un secolare cedro della California, recentemente messo sotto tutela dall'Assessorato all'ambiente del Comune di Firenze.

Una foto del backstage. Stefano Vuerich.

«Un progetto che mette insieme arte, produzioni artigianali e valorizzazione del nostro patrimonio arboreo», ha dichiarato l'assessore all'Ambiente Cecilia Del Re. «Un'occasione anche per rilanciare gli alberi monumentali fiorentini per i quali abbiamo avviato il percorso di inserimento nelle liste nazionali attraverso la Regione Toscana: aver ambientato le riprese attorno a questi protagonisti verdi della nostra città conferma quanto questi esemplari siano ormai entrati nel patrimonio collettivo come opere d'arte naturali da difendere e valorizzare».

Una foto del backstage. Stefano Vuerich.

Dialoghi fra moda e natura

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