Meglio l’Ucraina o l’Austria? E poi il Belgio o l’Olanda? Bello potersi fare di questi problemi. Perché dopo due partite, le due sonore vittorie contro Turchia e Svizzera, l’Italia di Roberto Mancini guarda avanti, agli ottavi di finale dove è già qualificata, e magari più in là, sognando le Final Four a Wembley. Prima c’è ancora una gara del girone, l’ultima a Roma. Domenica alle 18 all’Olimpico contro il Galles non sarà ininfluente: c’è in ballo il primo posto, che può fare tutta la differenza del mondo. Significa finire da una parte o da quella esattamente opposta del tabellone. E non è detto che arrivare primi sia necessariamente un vantaggio.

Partiamo da un presupposto: per blindare il primato basterà un punto contro il Galles (che pure col pareggio avrebbe la certezza matematica della qualificazione). La prima del nostro Gruppo A incrocia la seconda del Girone C, la seconda invece la seconda del Girone B. Ecco la sliding door del torneo, perché il sorteggio ha riservato un percorso molto agevole anche alla seconda del nostro gruppo. E dopo la giornata di ieri, che ha visto impegnati proprio i due gruppi “gemelli” del nostro, è possibile fare i primi calcoli e scenari, che però in un grande torneo internazionale forse non si dovrebbero fare mai.

Se l’Italia arriva prima, incontrerà l’Ucraina (favorita) o l’Austria (più difficile, deve vincere lo scontro diretto). Da seconda, invece, troverebbe probabilmente la Russia (con una porticina ancora aperta per Finlandia e Danimarca, a cui però serve un exploit all’ultima giornata). In entrambi i casi si tratta di avversarie abbordabili, però attenzione: la nazionale guidata da Andrey Shevchenko, vecchia conoscenza della Serie A, viene da uno splendido percorso di qualificazione (dove si è lasciata alle spalle il Portogallo) e ha destato una buona impressione nella vittoria con la Macedonia e anche nella sconfitta contro l’Olanda. Molto più della Russia, che non sembra la stessa squadra che aveva centrato uno storico quarto di finale ai Mondiali di casa nel 2018.

Se davvero la scelta fosse tra Ucraina e Russia, il primo posto non sarebbe poi un grande vantaggio per gli ottavi. E ancor di più, forse, nel prosieguo del torneo. Perché da primi, si finisce nella parte del tabellone presidiata in alto dal Belgio di Lukaku (eventuali quarti) e in basso, per un’ipotetica semifinale, dalla fortissima Francia, le due grandi favorite del torneo. Da secondi, invece, l’incrocio potenziale ai quarti sarebbe con l’Olanda di Frank De Boer, brillante però meno solida delle altre big. Ma davvero vale la pena interrompere la cavalcata azzurra, rischiando di spezzare l’incanto? E poi le variabili restano troppe: manca ancora un turno e mezzo per decidere le classifiche dei gironi, e soprattutto c’è l’incognita delle migliori terze, che verranno sorteggiate, e fra cui potrebbe esserci una tra Portogallo o Germania, destinata a sparigliare le carte (immaginate un ottavo di finale Belgio-Germania). Insomma, inutile fare troppi calcoli. Tanto, per arrivare a Wembley bisogna vincere. Meglio ancora, vincerle tutte.

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