6 meraviglie architettoniche mondiali da visitare assolutamente secondo Nicolas Ghesquière

Dal Miho Museum in Giappone all’Axe Majeur in Francia fino alla casa di Bob Hope in California: un viaggio tra le location delle sfilate di Louis Vuitton
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Louis Vuitton Resort 2022Courtesy Louis Vuitton

Louis Vuitton e le architetture scelte da 
Nicolas Ghesquière per le sfilate del brand. 

Nicolas Ghesquière perpuò ricondurre la sua confluenza tra l’architettura e la moda ai suoi primi vent’anni, quando iniziò la sua carriera presso Balenciaga. Durante un viaggio di lavoro in Giappone, visitò una fabbrica a Osaka in un edificio progettato da Tadao Ando, l’architetto autodidatta che si cela dietro edifici del calibro del Teatro Armani a Milano e la Pulitzer Art Foundation di St. Louis, in Missouri, Stati Uniti, nonché vincitore del premio per l’architettura Pritzker. “In quel momento accadde qualcosa,” ricorda Ghesquière guardando gli abiti realizzati in questo contesto raffinato. “È nato il desiderio di esprimermi in un ambiente come questo.”

Il fascino particolare per l’architettura di Ghesquière prende origini da fonti diverse. Una è il modo in cui “tutti gli architetti geniali” si connettono con le persone tramite il loro lavoro, creando spazi “umani, vivibili e funzionali”. L’obiettivo finale nella moda del creative director di Louis Vuitton è, come dice lui stesso, “di connettersi con le persone e, al contempo, dare vita a una fantasia”.

Axe Majeur a Cergy-Pontoise, Francia

Hemis / Alamy

Nicolas Ghesquière può ricondurre la sua confluenza tra l’architettura e la moda ai suoi primi vent’anni, quando iniziò la sua carriera presso Balenciaga. Durante un viaggio di lavoro in Giappone, visitò una fabbrica a Osaka in un edificio progettato da Tadao Ando, l’architetto autodidatta che si cela dietro edifici del calibro del Teatro Armani a Milano e la Pulitzer Art Foundation di St. Louis, in Missouri, Stati Uniti, nonché vincitore del premio per l’architettura Pritzker. “In quel momento accadde qualcosa,” ricorda Ghesquière guardando gli abiti realizzati in questo contesto raffinato. “È nato il desiderio di esprimermi in un ambiente come questo.”

Il fascino particolare per l’architettura di Ghesquière nasce da diversi motivi. Uno è il modo in cui “tutti gli architetti geniali” si connettono con le persone tramite il loro lavoro, creando spazi “umani, vivibili e funzionali”. L’obiettivo finale nella moda del creative director di Louis Vuitton è, come dice lui stesso, “di connettersi con le persone e, al contempo, dare vita a una fantasia”.

L’ultima liberazione di fantasia è giunta il 15 giugno, quando Ghesquière ha presentato la sua collezione Louis Vuitton Cruise 2022 attraverso un film. Girato fuori Parigi, ad Axe Majeur, nel villaggio di Cergy, le modelle mostrano la collezione mentre camminano attraverso il vasto monumento lungo 3 km caratterizzato da 12 elementi, comprese le imponenti Douze Colonnes, fino a un’infinità di scalini al Jardins des Droits de l’Homme e attraverso La Passerelle dissezionando il fiume Oise con i suoi archi rossi.

Ghesquière ha notato un aumento della curiosità da parte delle persone verso l’architettura quando visitano una città, riconoscendone il merito solo in parte ai social. Sebbene la nostra capacità di viaggiare rimanga limitata, per saziare il nostro desiderio, Ghesquière ci fa fare una visita guidata di alcune delle meraviglie architettoniche mondiali che preferisce e delle collezioni Cruise passate.

1. Casa di Bob Hope, Palm Springs, California

“Ogni volta che andavo a Palm Springs, ammiravo una casa costruita su una montagna che dominava il deserto californiano. Mi ricordo di aver provato ad accedervi una volta, ma non riuscii perché si trattava di una residenza privata progettata dall’architetto John Lautner per gli artisti Bob e Dolores Hope. Quando decidemmo di presentare la Cruise Collection 2016 in California, la casa di Bob Hope si trovava in vendita. La collezione fu ispirata dal film Tre donne di Robert Altman, un film del 1977 molto strano e contemplativo con uno spirito cult quasi femminista, e l’arredamento anni ’50 in contrasto con la visione radicale di Lautner che parlava alla comunità di donne per cui stava progettando.

“Questa sfilata fu un nuovo inizio e da allora cominciai ad associare le collezioni Cruise alla scoperta di una architettura contemporanea. Louis Vuitton, dopotutto, narra da sempre diversi modi di viaggiare e di scoprire posti nuovi”. \

2. Museo d’Arte Contemporanea di Niterói, Rio de Janeiro, Brasile

“Il Museo d'Arte Contemporanea di Niterói progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, dove abbiamo presentato la collezione Cruise 2017, ha un aspetto futuristico. E da tempo ormai le mie collezioni ruotano attorno al tema del tempo. Da Louis Vuitton, integriamo nel guardaroba contemporaneo quelli che sono considerati riferimenti storici, quasi costumi del passato. Adoro questa ibridazione. A volte sembra inopportuno o strano, e questo è ciò che mi ha colpito dell’edificio Niterói: ammiro il coraggio di Niemeyer. Quando anche la moda vuol dire qualcosa che all’inizio potrebbe non sembrare bello, poi finisce che attraverso la nostra rilettura e la nostra curiosità anche questo diventa bello”.

3. Miho Museum, Kōka, Shiga, Giappone

“Non ho un edificio preferito, ma il Miho Museum, progettato dall’architetto cinese-americano Ieoh Ming Pei, rinomato per la sua piramide di vetro al Louvre di Parigi dove spesso sono andate in scena le sfilate ready-to-wear Louis Vuitton, lo sta quasi per diventare. È un vero e proprio santuario dove ha sede la comunità spirituale di Shinji Shumeikai, fondata da Mihoko Koyama. Parte di questo edificio è sotterraneo e ha una vista su una bellissima verdeggiante vallata in un’altra città. Ho visitato il Miho per la prima volta 15 anni fa, prima che le collezioni Cruise divenissero parte della mia vita, e mi sentivo così in pace con me stesso in mezzo a tutte questa raffinatezza. ‘Un giorno’, mi dissi, ‘Farò una sfilata qui’. E con la collezione 2018 quel sogno si è avverato.”

4. Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence, France

“Non credo di aver mai fatto un viaggio con la mia famiglia nel sud della Francia senza aver visitato la Fondation Maeght. Rappresenta una visione così bella di quella parte di Francia e degli artisti che si riunirono lì negli anni sessanta, compreso Georges Braque, Joan Miró e Alberto Giacometti. Parte della magia di creare per Louis Vuitton consiste nello stabilire un rapporto con i luoghi che scegliamo di mostrare: al tempo della collezione Cruise 2019, la Fondation stava cercando di progettare il giardino, a cui abbiamo contribuito anche noi”

5. TWA Flight Center, Aeroporto Internazionale John F Kennedy, New York, Stati Uniti

“L’ultima sfilata per la Cruise che abbiamo fatto con gli ospiti si è tenuta al TWA terminal, progettato dall’architetto finlandese-americano Eero Saarinen. Quando ho visitato l’edificio, quattro mesi prima della sfilata Cruise 2020, era nel bel mezzo di una ristrutturazione: c’erano uccelli che volavano ed era rumoroso. Perciò, installammo alberi nel terminal in modo da dargli un’atmosfera deserta dove la natura ha preso il controllo, tipo il laboratorio di Jurassic Park [1993]. Un aneddoto divertente di quella sfilata: la visita a una stanza privata riservata al Papa quando va a New York.”

6. Axe Majeur, Cergy, Francia

“Circa sette anni fa, ho trovato una foto dell’Axe Majeur e l’ho riscoperto mentre creavo la collezione Cruise 2022. L’ho visitato per la prima volta poco più di un mese fa e non sembrava reale; non potevo credere che si trovasse appena fuori Parigi. Mi sono completamente innamorato dello spazio, della natura, del ponte e delle colonne. La cosa più importante è trovare uno spazio che mostri la giusta proporzione tra le modelle e la moda. Può risultare teatrale, ma non dovrebbe sembrare troppo grande. La sfilata 2022 ha dato l’impressione di una parata o di una celebrazione; il ponte fungeva da portale simile a quello di Stargate (la serie TV di fantascienza) verso un futuro più promettente e felice, e rifletteva i sentimenti che provavo durante l’elaborazione della collezione.”